L’orrore della sottomissione: quando il carnefice dorme accanto alla vittima
Nel Regno Unito emerge un caso che riporta alla memoria l’orrore vissuto da Gisèle Pelicot in Francia. Joanne Young, 48 anni, è stata per oltre un decennio vittima di un incubo impossibile da immaginare: drogata sistematicamente dal marito Philip Young, 49 anni, è stata stuprata da diversi uomini mentre era incosciente. La polizia della contea di Wiltshire, nel sud-ovest dell’Inghilterra, ha arrestato sei uomini. L’ex marito affronta 56 capi d’accusa, tra cui stupro, somministrazione di sostanze stupefacenti, voyerismo e possesso di materiale pedopornografico.
Le violenze sessuali si sono protratte dal 2010 al 2023. Tredici anni in cui Joanne è stata tradita nel modo più brutale possibile da chi avrebbe dovuto amarla e proteggerla. Con un gesto di straordinario coraggio, ha scelto di rinunciare all’anonimato, esattamente come ha fatto Gisèle Pelicot, dando un volto e un nome all’orrore.
Il caso Pelicot e la sentenza che ha fatto storia
Il parallelismo con il caso francese è inevitabile. Gisèle Pelicot è diventata simbolo di resilienza quando ha deciso di rendere pubblico il processo contro il marito Dominique e i 51 uomini accusati di averla violentata mentre era sedata. Per quasi dieci anni, Dominique Pelicot ha drogato la moglie con ansiolitici sciolti nel cibo, invitando poi decine di sconosciuti a stuprarla nella loro casa di Mazan, nel sud della Francia mentre filmava tutto.
La condanna a 20 anni di carcere per Dominique Pelicot, emessa nel dicembre 2024, ha rappresentato un momento storico per la giustizia francese. Ma soprattutto, Gisèle è diventata un’icona: “La vergogna deve cambiare lato”, ha dichiarato, rifiutando di nascondersi. La sua decisione di rendere pubblico il processo ha innescato un dibattito sul consenso sessuale e sulla “cultura dello stupro”.
Un fenomeno sottovalutato
Questi casi di violenza sessuale non sono isolati. La sottomissione chimica – l’utilizzo di sostanze per rendere una persona incapace di resistere o inconsapevole durante un’aggressione sessuale – è un fenomeno molto più diffuso di quanto si pensi.
In Spagna, nel 2022, è emerso il caso di un uomo di Valencia che per due anni ha drogato la compagna con benzodiazepine per abusarne e permettere ad altri di farlo. Solo l’intervento di un’amica insospettita da strani sintomi ha permesso di scoprire la verità.
Negli Stati Uniti, il caso di Rex Heuermann, accusato di essere il serial killer di Gilgo Beach, ha rivelato come l’uomo avrebbe cercato online informazioni su come drogare le persone. Ma ancor più inquietante è la diffusione del “drink spiking” nei campus universitari: secondo uno studio del 2019, circa il 10% degli studenti americani ha subito questa pratica.
Anche in Australia, i dati sono decisamente allarmanti: una ricerca del 2022 ha rilevato che una donna su 13 e un uomo su 23 hanno subito aggressioni sessuali facilitate da droghe o alcol. Sydney e Melbourne hanno registrato un aumento esponenziale di segnalazioni.
Il tradimento più profondo
Ciò che rende questi casi particolarmente devastanti è la violazione della fiducia più intima. Non si tratta di violenza sessuale da parte di sconosciuti, ma di partner, mariti, compagni di vita. Uomini che hanno condiviso il letto, la quotidianità, i progetti futuri con le loro vittime, per poi tradirle nel modo più aberrante.
Philip Young non si è “limitato” a stuprare la moglie: l’ha trasformata in un oggetto, offrendola ad altri uomini. Ha documentato le violenze. Ha calpestato la sua dignità ogni singola volta che le metteva le sostanze nel cibo o nelle bevande. Per tredici anni.
Violenza sessuale
Una delle ragioni per cui questi crimini rimangono spesso impuniti è la loro natura insidiosa. Le vittime non ricordano le aggressioni. Si svegliano con sintomi che attribuiscono ad altro: stanchezza, influenza, stress. Lividi inspiegabili. Dolori. La sensazione che qualcosa non vada, ma senza prove concrete.
Gisèle Pelicot ha scoperto la verità sulle violenze solo perché il marito è stato arrestato per un reato diverso – filmava sotto le gonne delle donne al supermercato – e la polizia ha trovato migliaia di foto e video nel suo computer. Joanne Young, similmente, ha scoperto l’orrore solo quando le indagini hanno portato all’arresto del marito.
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