Perché non possiamo stare senza Silvio Berlusconi
Dal ricovero improvviso fino al bollettino medico ufficiale del San Raffaele di Milano. Ore concitate e di apprensione per Silvio Berlusconi e per i suoi familiari, amici, colleghi ed estimatori che si sono riuniti – con la presenza e con il pensiero – attorno all’ex premier, in condizioni di salute che già dal pomeriggio di mercoledì sono sembrate critiche. Un ricovero che si è succeduto a un’altra serie di controlli in ospedale a cui il Cavaliere era stato sottoposto la scorsa settimana.
Tuttavia, questa volta, la gravità del ricovero è stata immediatamente bollinata come grave – presentava un affaticamento respiratorio – e infatti, Berlusconi è stato fin da subito ospedalizzato nel reparto di terapia intensiva cardiotoracica e vascolare ed è stato sottoposto a Tac ed esami del sangue, fino al sospetto di infezione polmonare non completamente risolta, che è stata confermata.
IL BOLLETTINO MEDICO
Poche ore dopo il ricovero del Cav è stata resa nota la diagnosi: nella mattinata di ieri è stato emesso dall’ospedale San Raffaele il primo bollettino medico firmato dal professore Alberto Zangrillo – primario nonché medico personale di Berlusconi – e dal professore Fabio Ciceri che ha confermato una “leucemia mielocitica cronica” e una “infezione polmonare” – come era già emerso dai primi momenti del ricovero. “Il Presidente è attualmente ricoverato in terapia intensiva per la cura di un’infezione polmonare. L’evento infettivo si inquadra nel contesto di una condizione ematologica cronica di cui Egli è portatore da tempo”, si legge. “La strategia terapeutica in atto prevede la cura dell’infezione polmonare, un trattamento specialistico citoriduttivo mirato a limitare gli effetti negativi dell’iperleucocitosi patologica e il ripristino delle condizioni cliniche preesistenti”. Una malattia che, come si legge, Berlusconi avrebbe scoperto già da qualche tempo, ma per cui già dal pomeriggio del ricovero avrebbe iniziato la chemioterapia: un primo ciclo mercoledì, seguito da un secondo – più intenso – ieri mattina. I controlli e la terapia sembrano essere riusciti a stabilizzare le – seppur gravi – condizioni di Silvio Berlusconi. Dal San Raffaele, infatti, hanno fatto sapere che il Cav è stabile: voci confermate dalla famiglia che a seguito della visita pomeridiana ha fatto sapere: “Siamo sollevati, c’è un miglioramento. Siamo fiduciosi”. Evidenza del fatto che il leader di Fi ha risposto bene alle due sedute di chemioterapia e che la sua leucemia mielomonocitica cronica – a quanto si apprende da fonti al San Raffaele – possa essere limitata e curata attraverso questa terapia.
A confermarlo anche Nicola Ferrara, già presidente della Società italiana di geriatria e gerontologia (Sigg) che spiega come questa leucemia, che colpisce in maggior numero pazienti anziani, crea sì vulnerabilità, ma ci sono forti probabilità che le cure funzionino: “Il presidente è curato da mani espertissime e la medicina, sia per l’infezione respiratoria sia per la leucemia, ha fatto passi da gigante. Le cure ci sono e quindi possiamo avere una visione positiva”, ha detto.
TUTTI INTORNO AL CAVALIERE
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