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Silvio Berlusconi: passione Milan e trent’anni di successi

di Filippo Tabacchi -


Se c’era una cosa che lo metteva di cattivo umore era il fatto che pochissimi gli riconoscevano il fatto di essere stato il presidente più vincente di sempre nella storia del calcio. L’acquisto del Milan, l’arrivo in elicottero il 20 febbraio del 1986 all’ Arena Civica dove riecheggiavano ancora le urla di Nereo Rocco che faceva pedalare la GRE-NO-LI: era un Milan ancorato a quel mondo lontano, un Milan che non sapeva più vincere nulla, ma Berlusconi è uomo di televisione e spettacolo puro. Così atterra con la musica di Apocalypse Now, la Cavalcata delle Valchirie di Wagner, non con il significato di un eroe morente, ma con l’intento di diventare un tutt’uno con la città, la Milano da bere dove ricchezza, esibizione e quella voglia irrefrenabile di arrivare al top, di avere tutto, di arrivare in cima costi quel che costi.

E Silvio nel Milan di soldi ne ha messi una valanga, è stato un antesignano del calciomercato spettacolo e degli ingaggi stellari, non la collezione di figurine modello Paris Saint Germain odierno, ma campioni veri. L’elenco è sterminato, Kakà, Van Basten, Gullit, Sheva, Albertini, Maldini, Weah e quella coppia d’ oro Galliani e Braida, con mitico Adriano che respira, mangia, beve Milan, con la sua cravatta gialla e i mitologici colpi del Condor, con i contratti chiusi all’ultimo secondo del mercato.

Sotto la sua presidenza, il Milan ha vinto 8 campionati italiani, 1 Coppa Italia, 7 Supercoppe italiane, 5 UEFA Champions League, 2 Coppe Intercontinentali, 5 Supercoppe UEFA e una Coppa del mondo per club FIFA, per un totale di 29 trofei ufficiali in 31 anni, una quantità di titoli praticamente irraggiungibile. Quando cedette la società, probabilmente fu la peggior giornata della sua vita, dalle reazioni delle persone stamane oggi sarà una giornata altrettanto brutta. Non ti dimenticheremo mai noi milanisti, sei un pezzo di storia dell’ Italia nel mondo che fu, ma chi è leggenda non muore mai. Grazie Presidente, ci rivedremo in un altro stadio.


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