Politica

Autostrada della Lega, Zaia: Veneto pronto alla gara per la Brescia-Padova

di Ivano Tolettini -


Autostrada Lega, Zaia conferma: il Veneto con Cav è pronto alla gara per gestire la Brescia-Padova al posto dei Benetton. E dal ministero delle Infrastrutture pollice verso per lo sbocco della Valdastico Nord a Rovereto sud.

Un risiko miliardario con innegabili riflessi politici dentro la Lega. Sulle autostrade a Nord Est si gioca una partita complessa tra Veneto, Trentino Alto Adige e in parte Lombardia. Un confronto politico che chiama in causa il potere, inteso come capacità di indirizzare le scelte coerenti con le prospettive regionali, e le ingenti risorse finanziarie in ballo. Riguarda sia la gestione, pensiamo al futuro della Brescia-Padova, gallina dalle uova d’oro per i suoi floridi ebitda da 240 milioni annui e lo scontato braccio di ferro tra la Regione Veneto e la A4 Holding dei Benetton-Perez nel 2026 alla scadenza della concessione; che la tenuta dei conti del Veneto per l’impatto che il canone d’affitto della Superstrada Pedemontana Veneta (SPV) avrà sul bilancio regionale per i prossimi 40 anni. Inoltre, resta sempre tra parentesi il futuro della Valdastico Nord, l’autostrada fantasma, anche dopo che il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, guidato da Matteo Salvini, ha sollevato pesanti perplessità sul tracciato che vedrebbe l’uscita a Rovereto sud. Una soluzione cui credono “solo” il presidente della Provincia autonoma, Maurizio Fugatti, e il presidente degli industriali trentini, Fausto Manzana, mentre contrarie sono le categorie venete, e lo stesso Zaia fin qui non si è mai pronunciato apertamente. Ma in autunno in Trentino si vota il rinnovo del presidente della Provincia autonoma e sullo sfondo c’è sempre la questione del terzo mandato che chiama direttamente in causa il doge serenissimo.

Battaglia di Zaia e Lega: pronti alla gara per l’autostrada Brescia Padova

Non è un caso che proprio il governatore Zaia ritorni sul futuro della Brescia-Padova in un’intervista al dorso regionale del Corriere della Sera, pubblicata domenica. Egli afferma che siamo “pronti alla gara per gestire la Brescia-Padova”. Il Veneto avrebbe bisogno di vincere la concessione perché c’è l’urgenza di mettere sotto controlla la variabile Pedemontana, visto che Venezia deve sobbarcarsi un onere di 12 miliardi per quasi mezzo secolo. La SPV, che a regime collegherà la A4 da Montecchio Maggiore all’A27 a Spresiano, non è ancora completata perché manca all’appello il nuovo casello di Alte Ceccato che sarà consegnato non prima di febbraio 2024. Fino ad allora la Pedemontana non andrà a regime, anche se i numeri del flusso del traffico stanno salendo, tanto da far dire a Zaia che c’è “una stabile curva di crescita”. Numeri però non ne vengono forniti, proprio perché non sono ancora sufficienti per garantire introiti di rilievo raffrontati con il canone, anche se non c’è dubbio come osserva il governatore che “Cav, Concessioni autostradali Venete, ha dimostrato che il pubblico può gestire egregiamente” il ramo autostradale. Non solo, in più c’è il vantaggio per la collettività che gli utili anziché finire nelle tasche di un privato, come i Benetton in Abertis, che in precedenza con Aspi ha dimostrato di non essere in grado di valutare i rischi, visto il clamoroso e drammatico crollo del Ponte Morandi costato 43 vite umane, dato che la missione in quel caso è stato fare utili anche a scapito della sicurezza. Mentre sul punto Zaia sottolinea che l’holding pubblica ha come “vincolo statutario il completo reinvestimento degli utili sul territorio”. Ma la battaglia per spodestare il privato non sarà indolore proprio per gli interessi finanziari in gioco.

Il capitolo Valdastico

L’altro capitolo direttamente collegato è quello della prosecuzione della Valdastico a Nord di Piovene Rocchette. Fugatti punta entro la scadenza del mandato a farsi votare dal Consiglio la variante anche perché “la deliberazione non contiene alcuna opzione progettuale riguardo ad eventuali uscite di nuove concessioni in Trentino, compresa quella più volte ipotizzata che interesserebbe la zona di Rovereto Sud, ma il progetto di variante pone le condizioni e detta il metodo affinché possano essere effettuate le scelte in tema di connessione con il Veneto”. Il nuovo progetto poi spetterebbe alla futura giunta, anche se l’opzione della Vallagarina, di pochi chilometri più a sud comunque rispetto all’altra prevista a Besenello, vede l’opposizione dei Comuni, delle associazioni e in genere dell’opinione pubblica che non tollera un ulteriore consumo di suolo a fronte di vantaggi per il Trentino non evidenti. Tanto più che a favore della realizzazione della Valdastico Nord è schierata A4 Holding, che vedrebbe prolungata la concessione senza dovere andare in gara, mentre l’obiettivo di Zaia è quello di spodestare il tandem Benetton-Perez. Uno Zaia che punta a rimanere a palazzo Balbi forte anche dell’accordo con Salvini, il quale è tornato in grande spolvero nei sondaggi nei confronti di Giorgia Meloni, la cui leadership dopo dieci mesi di vento in poppa è alle prese con una fase di apparente bonaccia di cui è pronto ad approfittare il segretario del Carroccio.
E il vento spagnolo che ha travolto l’alleato Vox non è certamente il migliore viatico per Fratelli d’Italia, nonostante la leadership di Meloni resti comunque salda nelle sue mani.


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