Esteri

Dichiarato lo stato d’emergenza in Papua Nuova Guinea

di Martina Melli -

epa11014850 Papua New Guinea's Prime Minister James Marape meets with Australia's Prime Minister Anthony Albanese (not pictured) at Parliament House in Canberra, Australia, 07 December 2023. Papua New Guinea Prime Minister James Marape is visiting Australia. EPA/MICK TSIKAS AUSTRALIA AND NEW ZEALAND OUT


Dichiarato lo stato d’emergenza a Port Moresby, capitale della Papua Nuova Guinea, dopo i gravi disordini scoppiati mercoledì in seguito allo sciopero della polizia che protestava per una riduzione del 50% della paga mensile. L’assenza delle forze dell’ordine ha incoraggiato molte persone alla periferia della città a saccheggiare i negozi e i supermercati e a incendiare le auto. Almeno 15 persone sono state uccise e decine ferite, mentre i servizi di emergenza hanno lottato per arginare le sommosse. I disordini sono la conseguenza di tensioni più ampie e stratificate nella nazione delle isole del Pacifico a causa dell’aumento dei costi e dell’elevata disoccupazione.

Il primo ministro James Marape ha annunciato 14 giorni di stato d’emergenza nella città e la disposizione di più di 1.000 soldati pronti a “intervenire laddove necessario”. Marape ha affermato che il taglio dello stipendio è stato un errore dovuto a un problema tecnico dei sistemi informatici che sarà corretto nei pagamenti del mese prossimo. Ma questa risposta non è stata accettata dai manifestanti, alcuni dei quali hanno poi tentato di entrare nell’edificio del parlamento.

La Papua Nuova Guinea è una nazione insulare del Pacifico che ospita una popolazione di circa 10 milioni di persone. Nonostante sia ricca di risorse, la sua crescita economica è stata a lungo inferiore a quella dei Paesi vicini e ha uno dei più alti tassi di criminalità al mondo. Il primo ministro ha dovuto affrontare crescenti pressioni e risentimento pubblico da parte di molti gruppi a causa della crescente inflazione e disoccupazione. L’opposizione politica sta lavorando a una mozione, da presentare a febbraio, per votare la sfiducia nei confronti di Marape.


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