Ambiente

A tutto Biogas

di Angelo Vitale -


Quello che serviva alla Piana del Sele, caratterizzata da allevamenti bufalini e dalla più ampia coltivazione sotto serre. Due impianti, finanziati grazie ad una completa operazione finanziaria, utili a realizzare nell’area un ciclo virtuoso di economia circolare, prima mai immaginato e prima mai avviato. La produzione di biometano originata dai reflui zootecnici e dal compost derivato dagli ortaggi. Energia da residui finora considerati una difficoltà per un territorio da sempre invece vocato allo sviluppo.

 

Oggi, la conclusione di un’azione finanziaria iniziata mesi fa. Azimut Libera Impresa Sgr piattaforma italiana del Gruppo Azimut dedicata agli investimenti in economia reale per conto del Fondo Infrastrutture per la Crescita, ne aveva messo in campo uno acquisendo la maggioranza di Bioenergy Serre e Bioenergy Albanella, società che ora costruiranno due distinti impianti per la produzione di biometano e compost di alta qualità nei comuni Serre e Albanella del Salernitano, per un importo complessivo superiore a 55 milioni.

 

Il via che introduce nella Piana del Sele – 700 chilometri quadrati -l’economia circolare per trattare gli effluenti zootecnici con la produzione di biometano dalla digestione anaerobica e di concime organico di alta qualità. I due impianti sorgeranno su un territorio ad alta concentrazione di imprese di allevamento e agricole, in particolare allevamenti bufalini e coltivazioni di ortaggi, rispondendo così a due problematiche del territorio: lo smaltimento dei reflui derivanti dal settore agro-zootecnico della mozzarella di bufala; l’apporto di nutrienti e di carbonio organico sui terreni destinati alle coltivazioni, essendo la piana del Sele l’area agricola con coltivazioni sotto serre più grande d’Italia.

 

Da un lato, assicurare lo smaltimento dei reflui prodotti da circa 20mila capi bufalini rafforzandone la valorizzazione mediante la produzione di biometano, dall’altra produrre concime organico di qualità (oltre 50mila tonnellate di compost annuo per ciascuno dei due impianti). L’immediata fotografia di energia verde e fertilizzanti naturali, di un miglioramento ambientale. E, insieme, un segnale sociale significativo, contribuendo ad evitare che le aziende bufaline dismettano i propri capi per rispettare la normativa sulla concentrazione dei nitrati. Ancora, la conferma della forza lavoro diretta e dell’indotto, se davvero il ciclo virtuoso dell’economia circolare può servire a dare forza reale ad un fare impresa determinato e concreto.

 

Oggi, arrivano ad Azimut 35 milioni dal pool di banche composto da Bpm banca agente e capofila, Mediocredito Centrale, Banca Popolare di Puglia e Basilica ScpA e Banca di Credito Cooperativo Campania Centro Cassa Rurale ed Artigiana per assistere il Fondo Infrastrutture per la Crescita Esg credendo nella realizzazione dei due progetti Bioenergy Albanella e Bioenergy Serre pensati per il Mezzogiorno, cresciuti nell’ideazione fino ad aggiungere ai fini del biometano avanzato anche quello, che oggi si rivela centrale, per il settore dei trasporti.

Lo registra con soddisfazione Andrea Cornetti, ad Re e Infrastrutture di Azimut Libera Impresa Sgr: “Contiamo sul supporto di un pool di banche per la realizzazione di questo investimento che si inserisce in un ambito richiamato anche dal Pnrr, per lo sviluppo di iniziative riguardanti il riciclo delle materie prime. Investiamo nelle infrastrutture a connotazione sociale con l’obiettivo di generare una crescita positiva sull’ambiente e sulla collettività”.

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