Politica

Accordo sulla Manovra: stop agli emendamenti

di Eleonora Ciaffoloni -

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Niente emendamenti alla Manovra: si procede spediti. Dopo settimane di bozze e indiscrezioni, il testo della legge di Bilancio è arrivato ieri, 30 ottobre, in Parlamento “Dopo il necessario drafting e la firma di autorizzazione del Capo dello Stato”, ha annunciato con una nota Palazzo Chigi. Una quadra, su questa Manovra, che è arrivata nonostante le distanze che negli ultimi giorni erano emerse su alcuni provvedimenti tra le file della maggioranza. Occasione di chiarimento è stata il vertice della premier Meloni con i suoi due vice, Tajani e Salvini, con i rappresentanti dei centristi Lupi e Cesa, alla presenza del ministro Giorgetti, il viceministro Leo, i sottosegretari Mantovano e Fazzolari.

Un incontro in cui “è emersa la grande compattezza e determinazione delle forze di maggioranza che ha consentito di varare una manovra finanziaria improntata alla serietà e alla solidità dei conti pubblici, che nonostante il contesto difficile riesce a ridurre la pressione fiscale sul ceto medio-basso, a sostenere le famiglie e i lavoratori” e anche senza emendamenti. Compattezza che si ritrova anche nell’intesa che sembra essere stata trovata con Forza Italia sulla proposta di un codice identificativo nazionale per gli affitti brevi e sulla conferma dell’aumento al 26% dell’aliquota dalla seconda alla quarta casa in affitto fino a 30 giorni, specificando che per la prima resta al 21%, con l’impegno di destinare il gettito derivante alla riduzione delle tasse sulla casa. La Manovra, che in questo ultimo testo definitivo passa da 89 a 109 articoli, inizierà il suo iter alle Camere, in cui fa sapere con un nota il governo, si terrà conto “con grande attenzione” del dibattito parlamentare


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