Politica

Premierato, se ne parla domani alla Camera con Meloni

di Cristiana Flaminio -


Un dialogo aperto e franco sul premierato. Domani, alle 17, alla Camera dei Deputati si terrà un importante incontro promosso dalle fondazioni intitolate a due grandi leader del passato repubblicano italiano, Alcide De Gasperi e Bettino Craxi. Il tema, manco a dirlo, è chiaramente legato alla riforma costituzionale che punta a conferire maggiori poteri al primo ministri nell’ottica, da un lato, della valorizzazione del voto popolare e, dall’altro, della stabilità dei governi. I lavori saranno aperti dai saluti del presidente della Camera Lorenzo Fontana e dal ministro per le Riforme, già presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati. L’introduzione sarà affidata a Angelino Alfano e Margherita Boniver, presidenti delle due fondazioni. Si entrerà nel vivo della giornata con il tavolo a cui prenderanno parte Giovanni Orsina ordinario di Storia contemporanea alla Luiss Guido Carli, Francesco Clementi, ordinario di Diritto Pubblico comparato presso l’Università “La Sapienza”, Anna Maria Poggi, ordinario di Diritto Pubblico comparato all’Università degli Studi di Torino e Luciano Violante, presidente Onorario della Fondazione Italia Decide. Il dibattito sarà moderato dalla giornalista Maria Latella. Le conclusioni saranno affidate, invece, al presidente del Consiglio dei ministri Giorgia Meloni.

Chi pensa che si tratterà del “solito” appuntamento tra addetti ai lavori, però, si sbaglia di grosso. Già, perché gli organizzatori, nella consapevolezza che “la costituzione è di tutti”, hanno invitato numerose delegazioni e rappresentanze del mondo produttivo, della società civile e delle professioni, dell’economia e della finanza, della cultura e della sanità. Un elenco di nomi che va dagli artisti fino agli sportivi, dai medici fino ai ricercatori universitari. L’obiettivo, infatti, sarà quello di parlare di una riforma fondamentale come quella che punta al premierato al Paese, al cuore delle sue classi dirigenti, per tentare di dare al dibattito una forma costruttiva, lontana dalle contrapposizioni politiche, che sia utile a dare un contributo fattivo e che sia aperto a recepire le istanze che arrivano da settori, comparti e mondi che fanno l’Italia, ogni giorno, e hanno “fame” di raccontare e raccontarsi il Paese che verrà.


Torna alle notizie in home