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ADIOS PADRE GEORG

di Andrea Canali -

GEORG GANSWEIN ARCIVESCOVO


La notizia che già si vociferava nei sacri palazzi ha preso sostanza e quindi è divenuta quasi ufficiale: dal primo febbraio 2023 Padre Georg Gaenswein, il fedele segretario particolare di Joseph Ratzinger, dovrà lasciare il monastero Mater Ecclesiae. Il bellissimo complesso a forma di parallelepipedo situato all’interno della Città Stato del Vaticano nei pressi dei giardini, edificato tra il 1992 e il 1994 su quella che era un tempo l’amministrazione della Gendarmeria Vaticana, accorpata insieme alla storica residenza dei giardinieri, sarà liberata dall’alto prelato. Da quanto vociferato, l’indicazione di dover traslocare in altra dimora è pervenuta a Gaenswein direttamente con un biglietto inviato da papa Francesco. Il monastero Mater Ecclesiae – voluto dal pontefice San Giovanni Paolo II nel 2012 – ha ospitato la residenza, dal 2 maggio 2013, del papa emerito Benedetto XVI, insieme appunto al suo segretario particolare e a quattro “Merores Domini”, ossia delle suore che lo accudivano, rimanendovi per quasi dieci anni, fino alla sua morte, avvenuta il 31 dicembre 2022. Ad oggi non è ancora dato sapere con certezza quale potrà essere il prossimo incarico di colui che ancora è formalmente prefetto della Casa pontificia. Infatti, padre Georg, anche se fu sollevato dalle mansioni più operative del suo incarico, per consentirgli di dedicarsi proprio a Benedetto XVI, ufficialmente non è stato mai destituito. Da ricordare quello che è accaduto lunedì scorso, in quanto come noto, in virtù delle esternazioni nel giorno dei funerali di Benedetto XVI, l’arcivescovo tedesco è stato a soli tre giorni di distanza convocato e ricevuto in udienza privata proprio da papa Francesco, dopo che le anticipazioni del libro in uscita ieri, oltre alle sue interviste successive alla morte di Ratzinger, erano sembrate quasi come accuse nei confronti del pontefice regnante. L’unica cosa evidente emersa nel colloquio tra i due è il conseguente silenzio per padre Georg, in quanto poco o nulla è trapelato sugli sviluppi della vicenda inerente i futuri approdi di Gaenswein. Proviamo ad azzardare alcune ipotesi, tutte da verificarsi, in base a delle mere indiscrezioni, le quali fanno ventilare probabili trasferimenti in Asia, oppure addirittura in Australia. I più ottimisti invece lo vedono proiettato vicino Roma. Al di là delle eventuali collocazioni o futuri incarichi, di certo Mons. Georg, alla soglia dei 66 anni, avendo terminato il suo ciclo carismatico con Benedetto XVI, diciamo che attualmente è quasi in cerca di collocazione. Entrando nel merito, le recenti ipotesi formulate non sembrano al momento confermate; ci riferiamo ad esempio al probabile ritorno tra i vescovi tedeschi anche se, al momento, non sembrerebbe plausibile. Una seconda opzione lo vedrebbe al vertice di una nunziatura apostolica. Sembra difficile attualmente invece un suo ruolo nella curia romana, non solo per le vicende poc’anzi descritte, e le eventuali dichiarazioni del recente passato, ma anche in virtù dell’approccio introdotto proprio dall’attuale Pontefice, che potremmo definire di riforma della chiesa o meglio orientato al cosiddetto spoil system, dei precedenti porporati, tra un pontificato e l’altro. In ultima analisi, impensabile un suo prepensionamento, in quanto ancora molto giovane (in Vaticano si va a riposo a 75 anni). Insomma, andando a sondare bene, nella storia della Chiesa, ci sono stati dei precedenti sia di trasferimento, come accadde a don Loris Capovilla, il quale venne inviato al Santuario di Loreto dopo la morte di San Giovanni XXIII di cui era segretario (successivamente fu fatto anche cardinale da Papa Francesco). Oppure, come non menzionare il pensionamento avvenuto nel 2016, a soli 70 anni, del cardinale Gerhard Muller, allora a capo della Congregazione della Fede, anch’egli tedesco e vicino al Papa emerito Ratzinger. Da quel momento Muller non ha smesso di portare la sua testimonianza, facendo seminari e conferenze di alta teologia, nelle migliori università e centri di studi del globo. Quindi, quale sarà il futuro del prefetto, padre George? Non ci resta che aspettare.


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