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Arriva il nuovo filtro Agcom contro le chiamate molestie

Sarà vera gloria? I consumatori lo sperano ma chiedono una rivoluzione: "Basta contratti al telefono"

di Giovanni Vasso -


Silenzio: l’Agcom, nei giorni scorsi, ha lanciato il nuovo filtro. Che bloccherà le chiamate dei call center stranieri. E, segnatamente, quelle dei “furbetti” dello spoofing. Ossia di quelle centrali delle molestie telefoniche che mascherano le reali utenze utilizzate spacciandole per numeri mobili italiani. Spesso e volentieri, veri e propri truffatori. Ma, ora che gli italiani hanno capito che rispondere a numeri dall’estero non è mai una opzione davvero affidabile, per estorcere una telefonata si camuffano da cellulari “nazionali”. L’Agcom ha deciso di silenziare queste telefonate nell’ottica della lotta allo spoofing avviata già nei mesi scorsi. E che, stando ai dati snocciolati dal commissario Massimiliano Capitanio, ha portato già i primi frutti. Secondo i dati dell’autorità garante per le comunicazioni, difatti, il primo filtro, attivato a fine estate e attivo tra settembre e ottobre, avrebbe già bloccato quasi 40 milioni di telefonate moleste provenienti dall’estero. E con il nuovo blocco ci si aspetta un (ulteriore) risultato di simili dimensioni. I consumatori, però, restano in attesa degli eventi. Tante, troppe, volte s’è annunciata l’arma finale contro i call center molesti. E tante, troppe volte, la realtà ha dimostrato che si trattava di strumenti spuntati. Un po’ come il Registro delle Opposizioni. Partito con tanta fiducia, risoltosi in poco più di un nulla di fatto. La questione è fisica: a ogni azione, corrisponde una reazione uguale e contraria. L’Agcom ha imposto i filtri. Ora ci si attende la risposta dei call center. I consumatori, a cominciare da quelli del Codacons, riconoscono che la strategia dell’Agcom funzionerà. Ma ritengono che il sogno di non ricevere più chiamate mute, oppure di sentirsi rispondere da una voce registrata a cui avremmo mandato curricula, sia lungi dall’essere compiuto. Le chiamate, dicono le sigle dei consumatori, diminuiranno. E questo è certo. Ma non finiranno. Continueranno ad arrivare, difatti, “le chiamate provenienti da call center legali che operano dall’Italia, quelle provenienti dall’estero con numerazione non italiana, quelle che utilizzano finte numerazioni italiane ma che partono effettivamente dal territorio nazionale, e le telefonate da numeri fissi stranieri realmente esistenti”, dicono dal Codacons. Che mette in guardia: “Vanno considerate le contromisure che saranno adottate dai call center illegali, i quali utilizzano tecnologie sempre più sofisticate per aggirare blocchi e divieti e colpire gli utenti”. Insomma, la battaglia è lungi dall’essere finita e adesso bisogna capire quale sarà la reazione dei furbetti. Che, per l’Unione nazionale dei consumatori, andrebbero stangati e colpiti. Se il problema è grave, occorre avere il coraggio, per l’Unc, di prendere misure altrettanto gravi, pesanti e potenzialmente rivoluzionarie: “Ci si illude che l’esplosione delle chiamate moleste dipenda solo dallo spoofing e dai call center esteri, mentre non è così”, ha affermato Massimiliano Dona, presidente Unc. Che rilancia la proposta, dura, dell’associazione: “Vanno vietati i contratti fatti al telefono per quanto riguarda luce e gas. Non è possibile che nel breve tempo di una telefonata un operatore possa illustrare l’offerta in modo esaustivo. È una materia troppo complessa”. E questa (non) è un’altra storia. Perché tutto si tiene. Anche al telefono.


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