Esteri

Agente uccide 17enne in Francia, esplode la rabbia della banlieue

di Giovanni Vasso -


Sarebbe stato ucciso dall’agente che lo aveva fermato al posto di blocco, esplode la rabbia in Francia dopo la morte di un 17enne a Nanterre. Un video, postato sul web, che documenterebbe l’aggressione e le responsabilità di un ufficiale delle forze dell’ordine. Che teneva l’arma puntata alla portiera della vettura a bordo della quale c’era il ragazzo. Quando il giovane ha tentato la fuga, l’agente avrebbe premuto il grilletto. Colpendolo a morte. Per il 17enne non c’è stato nulla da fare e, poco dopo i fatti, è spirato.

Ma la morte del ragazzo ha sollevato la rivolta delle periferie francesi. A Nanterre, nella città a ridosso della banlieue parigina la folla si è riversata in strada dove ha dato fuoco a bidoni della spazzatura, automobili e ha assaltato l’edificio che ospita una scuola elementare. Sono state erette barricate tra i palazzi per evitare che i vigili del fuoco raggiungessero i roghi per domarli. Peggio ancora è andata a Mantes-la-Jolie, dove le forze dell’ordine hanno dovuto disperdere, con lacrimogeni e proiettili di gomma, la folla che stava tentando di dar fuoco al municipio locale. Sono state arrestate, finora, 15 persone. Ma il bilancio dei tumulti potrebbe ben presto aggravarsi.

I fatti hanno diviso, come prevedibile, la politica francese. Se il ministro degli Interni Gerard Darmanin annuncia l’apertura di un’inchiesta per appurare cosa sia davvero accaduto a Nanterre, Jean Luc Mélenchon accusa le forze dell’ordine: “Non esiste più la pena di morte, nessun agente può sparare se non per legittima difesa”. I repubblicani si schierano, invece, con la polizia: “Niente giustifica questo caos”, ha twittato Eric Ciotti.


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