Economia

Agricoltori e trasportatori cingono d’assedio Bucarest

di Giovanni Vasso -

La protesta agricoltori e autotrasportatori all'ingresso del casello autostradale di Foggia, 23 febbraio 2022. Dalla Calabria, alla Campania, alla Puglia, ma anche nel porto di Ravenna: si moltiplicano sulle strade d'Italia le proteste dei tir contro il caro-carburante, che rischia di penalizzare fortemente il settore dell'autotrasporto. E anche parte del mondo politico delle Regioni si mobilita per chiedere al governo un intervento urgente e decisivo. Stamattina intanto un camionista che stava protestando sulla statale 16, nel Foggiano, è stato ferito al fianco da un automobilista con un'arma da taglio, in modo non grave. ANSA/ FRANCO CAUTILLO


Non solo in Germania, adesso gli agricoltori protestano anche in Romania e cingono d’assedio Bucarest. Trattori, camion, furgoni in marcia verso la capitale rumena. Le autorità hanno negato l’accesso. Perché, dicono, “le proteste non sono autorizzate”. Le forze dell’ordine hanno istituito posti di blocco e filtraggio all’ingresso di Bucarest proprio per dissuadere gli agricoltori dall’entrare nella capitale. Dove vogliono portare le ragioni della loro protesta, che risiedono nelle stringenti norme Ue sulla produzione agricola e vanno rintracciate anche nei rincari dei carburanti, e farle sentire al governo. Che, intanto, chiede ai manifestanti di fare un passo indietro. Il prefetto di Bucarest Rares Hopinca, come riporta Digi24, ha rivolto ai manifestanti un invito al dialogo: “Ho chiesto che una delegazione venisse con me in Prefettura, abbiamo discusso con la cancelleria del primo ministro: non so perché continuano a protestare e non presentano un elenco concreto di cosa vogliono. Mi dispiace che le proteste vengano strumentalizzate da alcuni partiti estremisti”. Infatti, ieri sera, i manifestanti sono stati raggiunti da alcuni esponenti dell’Aur, l’Alleanza per l’Unione dei Rumeni, tra cui il fondatore e leader George Simion.

Il ministro degli Interni Catalin Predoiu, ha affermato che coloro che entreranno a Bucarest “devono avere un permesso di zona: ne esistono di due tipi, uno per circolare in una determinata zona e uno per protestare”. Quindi ha affermato: “C’erano situazioni in cui tali autovetture avevano tali autorizzazioni ed entravano nel centro della città”. Il ministro ha rivolto un appello ai manifestanti: “Mi rivolgo a coloro che esprimono la loro insoddisfazione, chiedendo in questo modo di non infrangere la legge, di non mettere in pericolo poliziotti, gendarmi o cittadini. Hanno anche diritti, tra cui quello all’integrità fisica. Il rischio fa parte del lavoro di un agente di polizia, di un gendarme, di un soccorritore, ecc., ma è riprovevole quando il rischio è causato deliberatamente da un altro cittadino. La legge verrà applicata e non si farà affidamento su una deroga a tali poteri da parte delle forze dell’ordine”.


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