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Alta tensione nello stretto di Hormuz: l’Iran sequestra una nave legata a Israele

di Angelo Vitale -


L’Iran ha confermato il sequestro da parte dei Pasdaran di una nave legata a Israele nello stretto di Hormuz, che divide la penisola arabica dalle coste dell’Iran, mettendo in comunicazione il Golfo di Oman a sud-est, con il Golfo Persico ad ovest. Il braccio di mare lungo circa 60 km e largo 30, separa l’Iran, a nord, dalla penisola Musandam, exclave dell’Oman nel territorio degli Emirati Arabi Uniti, a sud, e descrive una specie di gomito. E’ considerato da tempo un punto di grandissima importanza strategica, poiché qui transita circa un quarto della produzione mondiale di petrolio.

Secondo quanto riferito dall’agenzia di stampa ufficiale Tasnim, i Guardiani della rivoluzione hanno sequestrato il mercantile “MSC Aries”, battente bandiera del Portogallo e legato alla compagnia “Zodiac Maritime” con sede a Londra, di proprietà del miliardario israeliano di nome Eyal Ofer.

Mezz’ora prima di questa notizia, l’allerta del nostro vicepremier Antonio Tajani: “Purtroppo la situazione è molto tesa, i rischi di una escalation ci sono”. Il ministro degli Esteri, rispondendo a una domanda sulla situazione in Medio Oriente a margine degli Stati generali dell’Economia organizzati da Forza Italia a Milano, raccontava: “Ieri ho parlato per un’ora con il ministro degli Esteri dell’Iran e ho invitato alla prudenza. Mi sono preoccupato di tutelare i militari italiani che sono al confine tra Libano e Israele e ho insistito sulla necessità di garantire il traffico mercantile attraverso Suez e il Mar Rosso. Mi è stato detto – ha riferito Tajani – che gli Houthi non attaccheranno i mercantili che non portano armi ad Israele”.

Per Tajani, queste le risposte e le richieste del suo omologo iraniano. L’Iran si aspetta che l’Italia usi la presidenza del G7 “per cercare di mettere immediatamente fine al genocidio ed ai crimini di guerra del regime israeliano a Gaza e in Cisgiordania, per raggiungere una sicurezza regionale inclusiva”. E’ quello che ha detto ieri il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amirabdollahian nel colloquio telefonico che ha avuto con il titolare della Farnesina Antonio Tajani, in un riferimento alla sicurezza marittima nel Mar Rosso, come riferisce l’agenzia di stampa Irna, secondo cui il capo della diplomazia di Teheran ha ricordato “i legami storici tra i due Paesi, sottolineando la disponibilità iraniana a espandere le relazioni con l’Italia come mai prima”.

Da Milano, le òpreoccupazioni del G7 dei Trasporti: ‘In linea con la dichiarazione in ocasione del G7 del 20 febbraio 2024, ribadiamo la nostra ferma condanna degli attacchi perpetrati dagli Houthi contro navi commerciali in transito nel Mar Rosso, nel Golfo di Aden e nello stretto di Bab-el-Mandeb, compresi gli attacchi mortali alla True Confidence e alla Rubymar, e siamo preoccupati per le potenziali future interruzioni che interessano le rotte marittime”. Questo uno dei passaggi della dichiarazione finale del G7 dei Trasporti svoltosi a Milano. Chiediamo inoltre all’Iran di astenersi dal fornire sostegno agli Houthi e dal consentire tali attacchi”.

In Italia, le peoccupazioni sono da oggi appuntate sui militari italiani impegnati in varie operazioni nell’area che in queste ore vive la massima allerta. Almeno un migliaio di nostri militari, secondo un primo calcolo, mentre in generale in tutte le missioni all’estero impegniamo in questo 2024 da una media di oltre 7mila ad un massimo di circa 12mila militari.


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