Esteri

Tensione in Medio Oriente, Biden: “Mi aspetto che l’Iran attacchi Israele a breve”

di Eleonora Ciaffoloni -


È sempre più alta la tensione in Medio Oriente per un possibile attacco da parte dell’Iran a Israele, il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha detto di “aspettarsi un attacco dell’Iran a breve” e intanto l’esercito Usa ha spostato verso Israele la portaerei Eisenhower.

LA POSIZIONE USA – Gli Stati Uniti guidati da Biden si aspettano che l’Iran effettuerà “attacchi contro molteplici obiettivi all’interno di Israele” e che nell’operazione “potrebbero essere coinvolti alleati di Teheran”. Lo riferiscono alla Cnn un alto funzionario dell’amministrazione Biden e una fonte vicina all’intelligence Usa. E fanno sapere alcuni osservatori americani hanno che Teheran sta spostando “asset militari” in vista di un attacco contro israele. Lo riferisce la Cnn citando sue fonti statunitensi. Tra le armi che gli osservatori usa hanno visto spostare da parte iraniana ci sono “droni e missili cruise”, riporta l’emittente americana.

ISRAELE IN ALLERTA – Intanto, il portavoce delle Forze di difesa israeliane, Daniel Hagari, ha dichiarato che lo Stato ebraico rimane in stato di massima allerta per un potenziale attacco da parte dell’Iran: “Siamo altamente preparati per vari scenari e valutiamo costantemente la situazione”. Il capo di Stato maggiore dell’Idf, Herzi Halevi, ha ribadito: “Siamo fortemente preparati in attacco e difesa contro qualsiasi minaccia”. Secondo Cbs News, Teheran potrebbe attaccare “con più di 100 droni e decine di missili”. Il ministro Tajani ha sentito il suo omologo iraniano e ha rivolto un appello alla moderazione.

LE MOSSE DI TAJANI – Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha avuto nella giornata di venerdì conversazioni telefoniche con gli ambasciatori d’Italia a Tel Aviv, Beirut e Teheran, e con il console a Gerusalemme. Il ministero degli Esteri ha rinnovato a tutti i cittadini italiani la richiesta di evitare viaggi non essenziali e ha verificato i collegamenti con i cittadini residenti o attualmente nella regione. Le ambasciate hanno predisposto ulteriori misure per rafforzare la protezione del personale, dei connazionali e delle sedi.


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