Andrea Cavallari: la fuga, l’arresto e l’estradizione
Andrea Cavallari, arrestato a Barcellona lo scorso 17 luglio, per opera di una importante collaborazione a livello internazionale delle forze dell’ordine spagnole ed Italiane, ha permesso che, il fuggitivo tornasse nel nostro Paese, per scontare la pena.
La fuga di Cavallari, avvenuta dalla Dozza di Bologna lo scorso 3 luglio, approfittando del permesso premio ottenuto per la discussione della tesi di laurea, aveva dato il via alle ricerche immediate, a livello internazionale. Il ricercato, che stava scontando una pena di 11 anni e 10 mesi in via definitiva, a seguito della strage che ha avuto luogo l’8 dicembre 2018, in cui morirono sei persone e oltre 59 i feriti, nella discoteca Lanterna Azzurra mentre si svolgeva il concerto del Cantante Sfera Ebbasta. Sei gli accusati e condannati della banda che spuzzarono nella sala, dello spray urticante per derubare i presenti, creando così una fuga tra il pubblico, che portò feriti e morti.
La cattura di Cavallari è avvenuta il 17 luglio scorso a Barcellona, grazie all’intervento della Policia Nacional – UDYCO (Unidad de Droga Crimen Organizado), presso l’hotel dove l’uomo alloggiava, senza che lo stesso opponesse alcuna resistenza.
Per l’estradizione di Andrea Cavallari, giunto poche ore fa a Fiumicino, hanno partecipato -per la prima volta-, anche due agenti del NIC (Nucleo Investigativo Centrale) della Polizia Penitenziaria, oltre al personale Fast Italia del servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia.
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