Apre la stagione di caccia, Wwf contro tutti
Si riapre la stagione della caccia e il Wwf va all’attacco: “Peggiore attacco di sempre alla fauna selvatica”. Gli ambientalisti attaccano il governo e criticano la preapertura della stagione. E la protesta diventa critica politica e l’accusa di voler favorire la lobby dei cacciatori e degli armieri.
La nuova stagione della caccia, la veemente protesta del Wwf
L’analisi degli ambientalisti è netta e parte dai provvedimenti che giacciono in Parlamento. “Mentre stanno per riprendere i lavori al famigerato Ddl caccia – spiegano dal Wwf -, buona parte delle regioni hanno autorizzato (senza alcuna giustificazione scientifica) le giornate di preapertura della caccia in deroga, e da oggi si spara”. Le Regione aprono, ma le critiche le incassa il governo: “Nel frattempo, va avanti il Ddl Montagna che prevede, tra le altre cose, la possibilità di gestire il lupo tramite abbattimenti, anticipando quello che sarà il recepimento del declassamento della specie avvenuto a livello europeo negli scorsi mesi e che comunque l’Italia non sarebbe obbligata ad attuare, nonché la cancellazione del divieto di caccia nei valichi montani, un’altra grave mossa che finirà per scardinare le tutele agli uccelli migratori”. Ma non è tutto: “A questo si aggiunge la deroga al divieto generale che consentirà di cacciare anche il fringuello, un uccellino di pochi grammi: il WWF sta preparando le azioni legali necessarie con l’obiettivo di bloccare le delibere regionali che approvano queste ingiustificate deroghe”.
“Un favore alla lobby dei cacciatori”
Dante Caserta, responsabile Affari Legali e Istituzionali WWF Italia, accusa: “Quello cui assistiamo in Parlamento è il peggiore attacco mai sferrato alla fauna selvatica in Italia, figlio di un disegno chiaro: capovolgere i valori in gioco, inclusi quelli costituzionali, e passare da un approccio fondato sulla tutela e sulla conservazione delle ricchezze naturali ad uno basato sulla loro mercificazione o sulla visione di una natura ostile da contenere con brutalità”. E ancora: “Questa visione traspare chiaramente dall’azione di Governo e Parlamento che sin dal 2022 hanno operato in materia sfruttando le leggi di bilancio o operando nell’ambito delle competenze legate all’agricoltura intesa come parte lesa dai danni arrecati dai pericolosi animali selvatici”. Quindi l’assalto: “Da qui l’adozione di una serie di misure volte a dare carta bianca alla lobby di cacciatori e armieri, annullando le prerogative del mondo scientifico e ambientalista. Misure che da una parte si sono rivelate inutili a limitare i danni, dall’altra hanno determinato l’apertura di diverse procedure europee per violazione della normativa europea. Il DDL Caccia in discussione in Parlamento è quindi solo l’atto conclusivo di questa strategia, un testo gravissimo nella sua prima formulazione e reso ancor più grave dagli emendamenti presentati dalle forze di maggioranza”.
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