Esteri

Assange, l’Alta Corte di Londra concede un nuovo appello contro estradizione negli Usa

di Martina Melli -


L’Alta Corte di Londra ha concesso a Julian Assange il permesso di appellarsi contro l’espulsione dal Regno Unito, ma solo se gli Usa non saranno in grado di fornire garanzie adeguate. Il fondatore di Wikileaks ha ottenuto una tregua nella sua battaglia contro l’estradizione negli Stati Uniti dopo che due giudici, Dame Victoria Sharp e il giudice Johnson, gli hanno concesso il permesso di appellarsi contro l’espulsione. Se ad Assange fosse stato negato questo permesso, sarebbe stato estradato nel giro di pochi giorni per affrontare le 18 accuse relative alla pubblicazione di informazioni sensibili e la condanna a oltre 100 anni di carcere negli Stati Uniti.

I due giudici hanno detto che avrebbero concesso al governo Usa tre settimane per garantire che Assange potesse fare affidamento sul Primo Emendamento della costituzione americana (che protegge la libertà di parola) e che non sarebbe stato pregiudicato durante il processo o la sentenza. L’udienza per decidere se gli Stati Uniti abbiano o meno soddisfatto le condizioni richieste è stata fissata per il 20 maggio.

“Se tali assicurazioni non verranno fornite, verrà concesso il permesso di ricorrere in appello e poi ci sarà un’udienza di appello”. L’udienza avrà luogo solo se il Regno Unito e gli Stati Uniti non saranno in grado di fornire garanzie sulle questioni su cui è stata concessa in via provvisoria l’autorizzazione a presentare ricorso.


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