Cronaca

Attaccata una base Unifil a Naqoura: ci sono 1000 militari italiani

di Angelo Vitale -


Attaccata una base Unifil ove sono 1000 soldati italiani. “Hanno colpito con uno ‘shell'”, un colpo di artiglieria, “all’interno della base delle Nazioni Unite. Non è la prima volta”. Lo racconta Andrea Tenenti, portavoce di Unifil (United Nations Interim Force in Lebanon), la forza Onu dispiegata nel sud del Libano, con 10.000 militari di 49 Paesi, Italia compresa con un contingente di circa mille soldati. Tenenti conferma che “non ci sono feriti”, ma “un po’ di danni alla struttura della base”. “Non ci sono stati feriti all’interno”, puntualizza, precisando che “dobbiamo verificare” l’origine del lancio.

“Invitiamo tutte le parti a cessare immediatamente il fuoco. Chiediamo inoltre a tutti coloro che sono coinvolti nel conflitto in corso di fermare qualsiasi atto che metta a rischio la sicurezza dei civili o del personale delle Nazioni Unite, soprattutto perché potrebbero costituire violazioni del diritto internazionale”. E’ quanto si legge in una nota diramato da  Unifil dopo il “colpo d’artiglieria caduto all’interno della base della missione delle Nazioni Unite in Libano attaccata a Naqoura”.

“Fortunatamente non è esploso e nessuno è rimasto ferito, ma la nostra base è rimasta danneggiata. Il proiettile è stato rimosso e stiamo lavorando per accertare l’origine dell’attacco”, prosegue la nota, nella quale si ricorda che “non è la prima volta che un proiettile colpisce la nostra sede e anche molte altre nostre posizioni hanno subito danni nelle ultime tre settimane. Questo ricorda l’ambiente fragile, teso ed estremamente instabile in cui operano le forze di pace in questo momento”.

“Nonostante questo e precedenti attacchi, le forze di pace dell’Unifil rimangono nelle loro posizioni e lavorano attivamente con le parti su entrambi i lati della Linea Blu per allentare la tensione ed evitare gravi malintesi”, conclude la nota.


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