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Aumentano i casi di streptococco carnivoro tra i bambini australiani

L’Australia sta vivendo un intenso aumento dei casi di streptococco A di tipo invasivo nei bambini, secondo uno studio pubblicato sulla rivista medica The Lancet Regional Health. Lo studio ha analizzato i dati del Paediatric Active Enhanced Disease Surveillance (PAEDS) Network, scoprendo che tra luglio 2018 e dicembre 2022 tre bambini sono morti con complicazioni causate da un’infezione invasiva da streptococco A. Nello stesso periodo, a causa dell’infezione, 280 pazienti pediatrici di età inferiore ai 18 anni sono stati ricoverati in cinque importanti ospedali australiani a Victoria, Queensland, Western Australia e nel Territorio del Nord. Di questi, 84 giovanissimi hanno avuto gravi complicazioni tra cui shock tossico, necrosi e amputazione.

Le infezioni causate da questo batterio (che vive sulla pelle e nella gola) sono comuni durante l’infanzia, e vengono facilmente curate con gli antibiotici. Lo streptococco A si diffonde solitamente attraverso starnuti o tosse, o attraverso il contatto con una ferita infetta. Sebbene ancora rara, l’incidenza dello streptococco invasivo A è aumentata: da 3,7 casi ogni 100.000 bambini in Australia nel 2018, a 5,2 nel terzo trimestre del 2022, secondo lo studio. Se nel 2020 i casi erano stati 23, nel 2022 sono diventati 107. Tale impennata ha spinto i medici specializzati a chiedere maggiori finanziamenti e l’urgente messa a punto di un vaccino.

Ciò che davvero terrorizza di questa malattia è la difficoltà diagnostica (al primo consulto risulta una malattia virale non specificata) e la sua velocità degenerativa. Secondo la professoressa Asha Bowen, specialista in malattie infettive pediatriche e ricercatrice presso il Telethon Kids Institute nell’Australia occidentale, è fondamentale arrivare a un vaccino che possa prevenire questa malattia, che oggi sta letteralmente devastando le comunità aborigene remote nel nord dell’Australia. Nei bambini aborigeni, lo streptococco A invasivo causa cardiopatie reumatiche che portano alla morte o, nel migliore dei casi, richiedono un intervento chirurgico a cuore aperto.