A CONTI FATTI – Il tracollo epocale dell’auto elettrica
Aiuto, l’auto elettrica non la vuole nessuno. E adesso un intero settore rischia di collassare trascinando l’Europa nel disastro economico. Tutto perché le bev, le phev e tutte le altre vetture a batterie non convincono i consumatori: costano tanto, ci sono poche colonnine, gli incentivi sono quasi finiti e chi, di questi tempi, compra un’auto preferisce virare sull’usato o, tutt’al più, sull’ibrido. Le stime di Pwc riferiscono che, rispetto a quanto ci si attendeva tre anni fa, la diffusione delle elettriche in Europa è inferiore del 35% rispetto alle stime, in Italia il divario sale addirittura al 50%. E adesso le case automobilistiche che hanno scommesso tutto sull’elettrico sono in difficoltà. A cominciare da Volkswagen, dove ballano migliaia di posti di lavoro. Persino Mercedes ha tagliato le stime facendo sprofondare l’umore di un comparto già nero. Ora si alza la voce di chi chiede all’Ue di sospendere il ban al motore termico e di sospendere l’assolutismo sull’auto elettrica. Di non consegnare mercati, produzioni e know-how alla Cina (come già sta succedendo in Italia). Bruxelles però cincischia. La fissazione, dice il saggio, è peggio della malattia.
La lezione della Fed: tagliare i tassi è politica
La Fed ha scelto di abbassare di mezzo punto i tassi di interessi. E, sussurrano gli analisti, potrebbe decidere di replicare il taglio anche a novembre o, al più tardi, a dicembre. Per la Bce, allieva troppo entusiasta di Powell, si apre un bivio. Continuare nel rigore oppure ascoltare, una buona volta, la politica (così come è accaduto negli Stati Uniti) e dare finalmente ossigeno all’economia di un continente, l’Europa, che rischia di andare a scatafascio?
Banca Mediolanum: Berlusconi aveva ragione
Silvio aveva ragione e adesso, a distanza di dieci anni dall’inizio della vicenda Banca Mediolanum e a un anno dalla sua morte, gliela riconoscono anche i giudici della Corte Ue. La Bce aveva congelato la sua partecipazione perché, dopo la condanna per frode fiscale, avrebbe perso i requisiti di onorabilità richiesti per possedere una banca. Ma la legge non può essere retroattiva e il Cav, quella partecipazione, ce l’aveva già da tempo. Adesso se la godono gli eredi. Meglio di niente.
Torna alle notizie in home