Attualità

Blue Economy, per lo sviluppo della Sicilia di domani

di Redazione -


A bordo della Nave Scuola Amerigo Vespucci si è parlato di blue economy e del suo ruolo per lo sviluppo della Sicilia

Location d’eccezione per l’importante incontro che si è svolto nell’ambito delle iniziative organizzate per il Seafuturedi La Spezia. L’evento, con diretta televisiva, ha visto come set la Nave Scuola Amerigo Vespucci, l’Unità più anziana in servizio nella Marina Militare, oggi adibita ad attività addestrativa degli allievi dell’Accademia Navale. All’evento promosso da Camera di Commercio di Messinae Unioncamere Sicilia, con il patrocinio di Unioncamere nazionale, si è parlato di blue economye di quale ruolo può avere per lo sviluppodella Siciliadi domani. Tanti gli ospiti, alcuni in presenza a bordo del Vespucci ed altri in collegamento da remoto o con propri contributi registrati, che hanno dato vita, dietro la regia del moderatore, il giornalistaMassimo Maria Amorosinidirettore di EconomiaNewse Ok Italia Parliamone, ad un intenso e interessante confrontoche ha tra l’altro fatto emergere la comune volontàdel sistema camerale messinese e sicilianoe della Regione Sicilianadi dar vita a partire dal 2022ad un appuntamento annuale a Messinache diventi un vero e proprio evento di eccellenzaper parlare e promuovere l’economia del marea 360 gradi. Hanno preso parte ai lavori Ivo BLANDINA, Presidente Camera di Commercio Messina e Vice Presidente Unioncamere Sicilia, Francesco DI SARCINA, Segretario Generale dell’Autorità di sistema portuale del mar Ligure Orientale, Giovanni Lorenzo Forcieri, Presidente Distretto Ligure Tecnologie Marine, uno dei tre soci di Italian Blue Growth, società organizzatrice di Seafuture, Paola SABELLA, Segretario Generale Camera di Commercio Messina, Gaetano ARMAO, Vice Presidente e Assessore all’Economia della Regione Siciliana, Enrico Lupi, Presidente della Camera di Commercio Riviere di Liguria, Giuseppe TRIPOLI, Segretario Generale Unioncamere, Giorgio PALMUCCI, Presidente Agenzia Enit, Giuseppe PACE, Presidente Unioncamere Sicilia. Il presidente diUNIONCAMERE nazionaleAndrea Prete, nel concedere il patrocinio di Unioncamere all’evento, ha comunicato che “il sistema camerale e l’Unioncameresono da tempo interessati ai temi della blue economy e del turismo nauticoper i quali la Sicilia costituisce un importante centro di riferimento. Ha partecipato per un gradito saluto anche ilcomandante diNave Vespucci, ilcapitano di Vascello Massimiliano Siragusa che ha assunto il comando da pochi giorni. In Italia gli ultimi dati della ricercadel Centro Studi Tagliacarne, presentata a Genova pochi giorni fa, il 20 settembre durante il salone della nautica, ci dicono che prima della pandemiail valore aggiunto direttodel complesso dei settori che compongono la blue economyera di 47,5 Miliardi di euro. Ma nel suo insieme l’economia del mare in Italia produce ricchezza per oltre 130 miliardiperché per ogni euro prodotto dalla blue economy ne vengono attivati altri 1,9 nel resto dell’economia. Da un punto di vista occupazionale la filiera dell’economia del Mare dà lavoro a quasi 900 mila personee conta più di 208 mila impresea livello nazionale. La blue economy ha un ruolo centrale nello sviluppo economico del Paese: il suo valore diretto è superiore di una volta e mezzo quello dell’agricoltura. Evento svolto a La Spezia ma con un focus sulla Siciliaperchè questa filieraè particolarmente presente nel Mezzogiorno, Mezzogiorno che incide per circa un terzo del valore nazionale dell’economia blu. In termini relativi poi la blue economy meridionale pesa per l’11,2% sull’economia del Mezzogiorno, contro l’8,6% del valore medio nazionale. Il Presidente Pace ha inviato unmessaggio che è stato letto durante i lavori: “Unioncamere Siciliae la Camera di Commercio Messinahanno da tempo avviato un percorso di valorizzazione dell’economia del mare della regione, un asset che è considerato centrale anche dalla Regione Siciliana che l’ha inserita tra i temi prioritari del DPF Regionale. LaBlue Economypuò e deve diventare una delle leve trainanti dell’economia sicilianaper poter competere sui mercati internazionali, partendo dal fondamentale ruolo indispensabile della ricerca e dell’innovazione. In questo contesto la ricerca sulla Blue Economy presentata dal Centro Studi Tagliacarne dimostra che l’economia del mare può fungere da volano per lo sviluppo economico sicilianoe la nostra regione può a pieno titolo competere in questo settore sui più importanti mercati internazionali”. La Siciliain termini assoluti è la terza regione per consistenza di valore aggiunto dato dalla blue economy, dopo Lazio e Liguria, con un valore di 4,3 Miliardi di euroe una incidenza sul totale dei beni e servizi prodotti in regione del 5,4%, che sale quasi all’8%per quanto riguarda invece gli occupati nel settore sul totale degli occupati. L’AssessoreArmao ha parlato di quale attenzione e sensibilitàha la sua regione per questo settoree di come si stanno adoperando per far si che sia facilitato e diventi traino per l’intera economia siciliana. Una posizione di rilievo già a livello regionale, ma che si qualifica ulteriormente a livello provinciale: Palermo, Messina e Cataniasono le province che fanno segnare la maggiore consistenza economica, rispettivamente in termini di valore aggiunto complessivo della filiera. Blandinaè intervenuto rappresentando quanto incide la blue economy sull’economia locale in Siciliae più in particolare nel territorio messinese. La composizione dell’economia del mare in Sicilia, come del resto nel Mezzogiorno, è molto sbilanciata sulla filiera turistica. Palmucci ha parlato di quale rilancio del turismoche viene dal mare e per il maresi può ipotizzare per la ripresa dopo le criticità del comparto legate alla emergenza covid. Il mare assorbe più di un terzo dell’interscambio italianoe i porti del Mezzogiornoincidono su quasi la metà del traffico nazionale. Ricordiamo però che siamo ancora in presenza di un sistema portuale ad alto livello di emissioni inquinanti e l’Italia è indietro sull’attuazione della Strategia per l’ambiente marino. Di Sarcinaè intervenuto su quanto lo sviluppodi un sistema portualeche sia anche attento all’ambientepuò contribuire a raggiungere risultati sempre più importanti. La Liguriaè al primo postonella graduatoria regionale per incidenza del valore aggiuntoprodotto dal “Sistema mare” sul totale dell’economia (11,9%). Seguono a distanza la Sardegna con il 5,6% e la Siciliacon il 5,4%. Lupiha parlato della esperienza liguresulla blue economy ipotizzando, più che su suggerimenti per la Sicilia, possibilità di creare sinergie tra le due regioniin questo campo. L’evento si è svolto durante la settima edizione di Seafuture, un incontro internazionale per tutti coloro che operano nel campo della difesa e allo stesso temp l’hub del Mare Mediterraneo per la Blue economy. Forcieriha evidenziato quanto potrebbe essere importante replicare parte di questo format inuna regione interamente bagnata dal mare e con forte vocazione marinara come laSicilia. Il Piano Nazionale di Resistenza e Resilienza prevede investimenti per il mare e le sue risorse, Armaoha rimarcato quanto il futuro della Blue Economy italianapassa dal PNRR. Per Blandinaun settore che andrebbe decisamente potenziato potrebbe essere quello della cantieristicae della nautica. Per Sabellail senso di una probabile collaborazione con la Fiera di La Speziapotrebbe andare proprio nella direzione di potenziare, almeno dal punto di vista promozionale, un orientamento della blue economy nell’ambito della cantieristica e della nautica da diporto con ricadute per l’economia dell’intera regione siciliana. Si è parlato anche dell’importanza di prevedere riqualificazione e valorizzazionedel waterfront delle aree portuali e della costa. L’Assessore Armaoribadisce pieno appoggio della Regione Sicilianaal Presidente Blandina e alla Camera di Commercio di Messinaperla realizzazione di un eventoa 360 gradi sui temi della nautica edella blue economy che si realizzerà a Messina nel 2022per diventare un appuntamento fisso annuale.


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