Hot parade
Sale: Andrzej Duda. Come on, Duda. Mentre l’Ue si riarma, il presidente polacco dà un ceffone ai sogni di gloria di Ursula von der Elmetten, che ritiene di poter fare dell’Ue una potenza militare a buffo, coi soldi degli Stati e senza manco far finta di comprarsi un paio di tric-trac nucleari, e chiede agli ammericani brutti e cattivi di portare giusto qualche bomba atomica in Polonia. In fondo sarebbe pure ora di trasferire un po’ di vecchie bombette da loro. “So’ 26 anni che la Nato si è allargata a Est, spostate tutto qui”. Cosa vuoi che succeda, dai. Boooom!
Stabile: Elisabetta Piccolotti. Un bel tacer non fu mai scritto, figurarsi pronunciato. In barba a ogni legge della comunicazione che impone silenzio e defilarsi in situazioni capestro come questa, l’onorevole moglie di Fratoianni in Tesla dice che prima di spendere 47mila euro per l’auto girava in bici, col treno e si faceva dare i passaggi e che poi è stata costretta a comprarsi la macchina perché doveva fare le campagne elettorali. Aridaje coi meme.
Scende: Aboubakar Soumahoro. Com’era quella frase? Ah, sì. Why always me? Non volercene, ma di te potremmo innamorarci come ci innamorammo, un giorno, di Mario Balotelli. Il bad boy di un Parlamento di buonisti e piacioni, furbetti e trincaconsenso. Ora Striscia lo ha pizzicato in giro per Roma senza assicurazione. Dopo essere stato sgamato, l’avrebbe pagata. Tutto facendo finta di niente e magari tuonando contro il solito razzismo dei soliti italiani brutti, sporchi, cattivi. Siamo uomini o caporali? Gol!
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