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Cameron in scena a Kiev: Sostegno assoluto e armi all’Ucraina

di Angelo Vitale -


Il neo ministro degli Esteri britannico David Cameron è a Kiev, destinazione scelta per la sua prima missione all’estero da capo della diplomazia del governo Sunak già 72 ore dopo la sua nomina. Il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba, che ha condiviso con un tweet una foto insieme a Cameron e gli ha dato il ”benvenuto in Ucraina”, riferisce che ”l’Ucraina e il Regno Unito sono determinati a lavorare insieme per la vittoria. Il Regno Unito resta fermo nel fornire armi all’Ucraina, nell’aumentare la coproduzione e nel liberare il Mar Nero dalle minacce russe”.

Il Regno Unito darà il suo contributo per mantenere alta l’attenzione del mondo sulla guerra in Ucraina. Così Cameron, nel corso dell’incontro con il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky. Un faccia a faccia nel quale Zelensky ha fatto notare che dopo lo scoppio del conflitto tra Israele e Hamas “il mondo non è concentrato sulla situazione sui nostri campi di battaglia”, il che “davvero non aiuta”. Da Cameron, rassicurazioni: “L’Ucraina potrà contare sul sostegno della Gran Bretagna. Con la mia presenza qui voglio affermare che continueremo a darvi sostegno morale, diplomatico, economico, ma soprattutto il sostegno militare di cui avete bisogno, non solo quest’anno e il prossimo, ma per tutto il tempo che servirà”, ha sottolineato Cameron, aggiungendo: “È davvero importante questo incontro per essere sicuri di poter mantenere le comunicazioni giuste con tutti i nostri amici e alleati per garantire che l’attenzione sia qui in Ucraina”.

“Il Regno Unito resta fermo nel fornire armi all’Ucraina, nell’aumentare la coproduzione e nel liberare il Mar Nero dalle minacce russe”, ha scritto Kuleba su X. L’Ucraina sta cercando di costruire un corridoio marittimo sul Mar Nero per rilanciare le sue esportazioni via mare, sfidando le minacce di Mosca che ha rescisso un accordo mediato dalle Nazioni Unite a luglio e che aveva consentito il flusso di alcune esportazioni alimentari nonostante la guerra.


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