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Campioni nel business: Italia leader europeo negli articoli sportivi. Qualità e identità contro le sfide del mondo

di Laura Tecce -


C’è un’Italia che vince, ma non la vediamo sul podio. Non è quella dei campioni ma quella degli articoli sportivi Made in Italy, un settore che unisce qualità, tradizione artigianale e innovazione, sempre con un’attenzione al dettaglio e al “bello e ben fatto”: dai tessuti tecnici alle calzature, dalle attrezzature agli accessori, l’Italia si conferma una delle nazioni leader nella produzione e nel design di prodotti destinati agli sportivi di ogni livello.

Un settore che è una sorta di “campione silenzioso”, che lontano dai riflettori porta il tricolore in cima alle classifiche internazionali. I numeri del primo report dedicato all’industria italiana Sport & Outdoor realizzato dall’Area Studi di Mediobanca parlano chiaro: nel 2023 le imprese del comparto analizzato hanno generato un valore aggiunto pari allo 0,15% del PIL nazionale, quasi 12 miliardi di euro di fatturato, con oltre 50mila addetti e un export del 63,6% che vale più di 3 miliardi di euro.

L’Italia produce il 22% degli articoli sportivi europei, davanti a giganti come Germania e Francia, unico Paese Ue con una bilancia commerciale positiva nel settore nel 2023, con esportazioni per circa 3,3 miliardi. Tra i principali operatori spiccano HTI‑High Technology Industries, Decathlon Italia, Technogym, Cisalfa Sport e Tecnica Group ma non ci sono solo i grandi marchi, è un comparto dove anche realtà locali e artigianali, piccoli e medi produttori hanno saputo coniugare sapienza artigianale e innovazione, creando prodotti rivolti a nicchie di mercato molto esigenti: un modello “boutique” particolarmente apprezzato in discipline come il ciclismo, il tennis e gli sport invernali, dove la precisione e l’innovazione tecnica sono essenziali.

E un ruolo chiave è rappresentato dal distretto di Montebelluna, in Veneto, che concentra la produzione di calzature tecniche e articoli per sport all’aperto, confermando il legame virtuoso tra industria locale e specializzazione settoriale. Legame che conferma la capacità tutta italiana di trasformare lo sport in identità: un paio di scarponi o una maglia tecnica non sono solo oggetti, ma portano con sé storie di vittorie, di emozioni collettive, di appartenenza. E il Made in Italy è parte di questo rito: veste gli eroi, alimenta i sogni, diventa simbolo. In un mondo attraversato da due guerre militari e una commerciale, questo primato non è scontato: l’export dipende da mercati fragili, i prezzi sono sotto pressione e le aziende devono rispondere alla sfida della sostenibilità. Eppure, questa industria continua a correre. Non grida, non chiede applausi, ma rappresenta meglio di tante altre ciò che siamo: un Paese che sa fare bene le cose, che unisce tradizione e innovazione, che resiste anche quando il mondo si fa instabile.

Forse dovremmo guardarla di più, questa Italia silenziosa che vince senza retorica. Perché nello sport, come nella vita, contano i risultati: e qui stiamo giocando da campioni.


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