Carburanti alle stelle, 2,019 al self. Urso sguinzaglia la Finanza
Carburanti alle stelle: c’è ora il 2,019 al self in autostrada, dopo il 2,7 che ha spinto Assoutenti a denunciare i fatti alla Guardia di Finanza. Cui ricorre anche il ministro Adolfo Urso: forse troppo pochi però i controlli dall’inizio del mese, 1.230 che hanno riscontrato 325 irregolarità e 789 violazioni di legge. Ma allora Mister Prezzi, viene da pensare, davvero non serve a nulla. Continua a far discutere anche il forte gettito di entrate per lo Stato denunciato da Assoutenti, 2,2 miliardi tra Iva e accise durante l’esodo e il controesodo.
Urso, intanto, continua a difendere il tanto vituperato “cartello del prezzo medio”: “Il prezzo industriale della benzina depurato dalle accise è inferiore rispetto ad altri Paesi europei come Francia, Spagna e Germania”. E per quanto riguarda i cartelloni, per il ministro del made in Italy si tratta di “una misura risultata pienamente efficace che ha consentito, in un sistema di mercato, di contrastare la speculazione, dando piena trasparenza e quindi consapevolezza e capacità di scelta al consumatore”.
Le accise non vengono indicate solo nel conteggio delle entrate dello Stato. Assoutenti fa pressing per creare un automatismo che possa ridurre le tasse in occasione del picco dei prezzi alle stelle. Mentre il Codacons annuncia l’abituale esposto a 104 procure per verificare l’eventuale aggiotaggio che, negli anni precedenti, non si sa poi che fine abbia fatto negli uffici giudiziari del Paese.
Carburanti alle stelle anche per i gestori con la Fegica, la loro federazione, stigmatizzano come sia “il sedicesimo giorno consecutivo che i prezzi medi dei carburanti comunicati dal Mimit hanno subito un aumento. Il cartello imposto ai distributori dal governo nulla ha potuto. La misura non solo è inutile ma rischia di essere controproducente”. Un effetto che era già stato segnalato come rischio dall’Antitrust.
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