Politica

La Cassazione accoglie il ricorso dei migranti della Diciotti, Meloni: “Frustrante”

di Giovanni Vasso -


La Cassazione ha deciso che il governo dovrà risarcire gli immigrati imbarcati a bordo della nave Diciotti a cui, dal 16 al 25 agosto del 2018, sarebbe stato impedito lo sbarco da parte dell’allora ministro degli Interni Matteo Salvini. Era l’epoca del governo gialloverde, dell’intesa M5s-Lega, dell’esecutivo guidato da Giuseppe Conte che si presentò all’Italia come “avvocato del popolo”. Oggi le Sezioni Unite ha accolto il ricorso dei migranti della Diciotti: hanno diritto a ottenere il risarcimento dei danni non patrimoniali a causa della “privazione della libertà”. Nel dispositivo della sentenza si legge che “ancorché motivata da ragioni politiche, l’azione del governo non può mai ritenersi sottratta al sindacato giurisdizionale quando si ponga al di fuori dei limiti che la Costituzione e la legge gli impongono, soprattutto quando siano in gioco i diritti fondamentali dei cittadini (o stranieri), costituzionalmente tutelati”.

Per Giorgia Meloni, la decisione degli Ermellini è un tackle inaccettabile e sui social la presidente del consiglio si dice scettica riguardo le ragioni che hanno spinto i giudici a concedere il risarcimento ai migranti: “Le Sezioni Unite della Corte di Cassazione hanno condannato il governo a risarcire un gruppo di immigrati illegali trasportati dalla nave Diciotti perché il governo di allora, con Ministro dell’Interno Matteo Salvini, non li fece sbarcare immediatamente in Italia. Lo fanno affermando un principio risarcitorio assai opinabile, quello della presunzione del danno, in contrasto con la giurisprudenza consolidata e con le conclusioni del Procuratore Generale”. Meloni ha quindi affermato: “In sostanza, per effetto di questa decisione, il Governo dovrà risarcire – con i soldi dei cittadini italiani onesti che pagano le tasse – persone che hanno tentato di entrare in Italia illegalmente, ovvero violando la legge dello Stato italiano”. Ma non è tutto: “Non credo siano queste le decisioni che avvicinano i cittadini alle istituzioni, e confesso che dover spendere soldi per questo, quando non abbiamo abbastanza risorse per fare tutto quello che sarebbe giusto fare, è molto frustrante”.


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