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Attualità

C’è vita nell’automotive ed Elkann chiama l’Ue

Da Mirafiori chiede a Bruxelles di ascoltare le proposte dei costruttori o "il declino sarà irreversibile"

di Cristiana Flaminio -


Segnali di vita nel mondo dell’automotive. Timidi, sia chiaro. Le immatricolazioni tornano a salire ma John Elkann, che ieri a Mirafiori ha presentato in pompa magna la nuova 500 ibrida prendendosi gli applausi del ministro all’Industria Adolfo Urso, ha rivolto a Bruxelles l’invito ad ascoltare le proposte avanzate dai costruttori europei affinché si eviti il “declino irreversibile” a cui pare condannata l’industria del Vecchio Continente. La giornata dell’automotive s’è aperta all’insegna dei numeri. Quelli diffusi dall’Acea, l’associazione europea dei costruttori. Ad ottobre si è registrato il 5,8% di immatricolazioni in più in europea a fronte di poco più di 916mila nuove auto vendute. Guidano la riscossa Germania (dove l’elettrico balza del 39,4%) e la Spagna. In calo le motorizzazioni benzina e diesel che, sull’anno, sfiorano una flessione del 10% (per la precisione 9,7%). In Italia è boom di plugin: l’aumento è pari al 76,5%. Bene, ma non benissimo. Perché, fanno notare da Anfia, i volumi di vendita dell’elettrico restano ancora lontanissimi dai target fissati dall’Ue. E, soprattutto, perché rispetto al pre-Covid, la flessione nelle vendite rimane catastrofica: -30,7% rispetto a ottobre 2019. Insomma, poco più dell’ombra di un bicchiere mezzo pieno se è vero che la crescita 2025 è risicatissima all’1,4%.

Automotive: piccoli segnali di vita e Elkann chiama l’Ue

I costruttori, però, devono dare sfoggio di ottimismo. John Elkann lo sa. E, perciò, fa l’esatto opposto. Fedele alla tradizione di famiglia, chiede l’intervento delle istituzioni. Solo che adesso, abituatosi ormai a frequentare la Casa Bianca, punta ancora più in alto, all’Unione europea. “Le proposte dei costruttori possono iniziare a risollevare l’industria automobilistica europea da quello che rischia di essere un declino irreversibile, pur continuando a perseguire gli obiettivi ambientali di decarbonizzazione della Commissione”, ha affermato a Mirafiori durante la presentazione della nuova 500 ibrida. “Possiamo dire di essere tutti d’accordo su un nuovo e tempestivo quadro normativo che consenta ai costruttori di produrre e commercializzare le auto che i clienti desiderano e soprattutto vogliono comprare”, ha dichiarato. Non prima, però, di aver ringraziato il governo e “in particolare al Ministro Adolfo Urso”, per “il lavoro costruttivo svolto insieme per superare le difficoltà di questa transizione senza precedenti. Il loro sostegno continua ad essere fondamentale per fare capire ai decisori di Bruxelles che esiste un’altra strada per arrivare dove tutti vogliamo essere nei prossimi anni”.

Urso ringrazia, Calenda lo impallina

Pace fatta. Anzi, qualcosa in più. Urso anzi si sbraccia a lodare Elkann asserendo che “in Germania si licenzia e in Italia no, grazie a Stellantis”. Lodi forse un po’ troppo imprudenti che consentono a Carlo Calenda di impallinarlo: “Mandate Elkann e Urso a fare un giro negli stabilimenti deserti o dai fornitori in crisi. Dopo Pomigliano e Cassino, venerdì sarò a Melfi per la crisi dell’indotto. Con la connivenza della destra e della sinistra Elkann sta desertificando l’industria in Italia”. C’è vita nell’automotive. O, quantomeno, c’è bagarre. Ed è già qualcosa.


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