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Cercasi medico per villeggiante: dall’estero parte la corsa

di Eleonora Ciaffoloni -


Cercasi medico per villeggiante. Da Venezia alla Liguria passando per l’Isola d’Elba
In Laguna: “Portaci la professione, al resto pensa Venezia”.

È diventato ormai un problema cronico di tante aziende sanitarie di tutto il mondo quello della mancanza di medici di famiglia (e non). E non si salva di certo l’Italia, che vede ormai da anni una crisi di tutto il Sistema Sanitario Nazionale, con al proprio interno quello della mancanza di personale medico-sanitario e assistenziale e le dirette conseguenze: dal precario – o a volte mancante – servizio reso ai cittadini, fino ai massacranti orari di lavoro e le paghe sotto la soglia di quelle europee. Una problematica che ha visto rientrare dalla pensione alcuni medici e, allo stesso tempo, l’allungamento di ulteriori due anni prima del ritiro per anzianità. A risentirne, in particolar modo, sono alcune specializzazioni: come quella della medicina di urgenza, e quindi i medici di pronto soccorso, e come quella dei medici di base, scelte come studi di specializzazione da una piccola percentuale di studenti. Per cercare di sopperire alla mancanza, una delle misure messe in campo dal governo era stata quella di aumentare i posti alla facoltà di medicina, con 4mila accessi in più all’esame di ammissione. Una misura che però non potrà avere riscontro se non in qualche anno, mentre l’emergenza rimane ben ancorata al presente e al futuro più prossimo. Sì, perché, già ad ora mancano quasi 2.900 medici di base in Italia, e da qui al 2025 ne perderemo oltre 3.400, che andranno in pensione. E neanche l’incremento del numero di studenti, per quella data, potrà coprire le carenze. Ma come anticipato, questa mancanza è reale e attuale: a mostrarlo sono le richieste che arrivano da molte città italiane che si ritrovano con migliaia di cittadini senza assistenza di base sia negli ambulatori che nelle Aziende Sanitarie Locali.

Cercasi medico: sos dalla Serenissima

E la mancanza non è solo riservata ai più piccoli centri, o nell’entroterra, ma anche nei luoghi simbolo del Belpaese, e quelli più turistici. A fare notizia, di certo è la città di Venezia, che si è ritrovata a dover lanciare un appello internazionale per reclutare nuovi medici. Difatti, a un passo dalla chiusura di alcuni reparti per l’assenza di personale medico, è stata l’Usl 3 “Serenissima” a fare un appello di emergenza per il reclutamento di medici “Dottore, la città più bella del mondo ti aspetta. Portaci la tua professione, a tutto il resto pensa Venezia”. Una campagna che ha sì acceso i riflettori sul problema cronico del nostro Paese, ma che allo stesso tempo, ha avuto una risposta inaspettata. In pochissimi giorni sono arrivare tantissime candidature dall’Italia e oltre 200 dall’estero. Candidati per gli ospedali di Venezia ora ci sono quindi 64 medici iraniani (per lo più donne), 29 dell’America Latina, 13 dall’Europa e poi da Turchia, Macedonia, Cuba, Ecuador, Paraguay, Iraq, Israele. Una sanità – in particolare la medicina generale – che grazie a questa campagna potrà essere messa in sicurezza, e che potrebbe diventare multietnica, anche se sono tantissimi anche gli italiani che hanno fatto domanda.
Un problema che a Venezia ha trovato una soluzione veloce tanto che alla chiusura delle domande (lo scorso 28 luglio) una graduatoria preliminare ha individuato i primi 11 medici idonei, che potranno insediarsi fino al 2025, anche in previsione dei futuri pensionamenti. Dimostrazione che il lavoro nel settore sanitario è richiesto e che vi sono anche disponibilità. Chiaramente per chi è pronto a spostarsi e trasferirsi in una città diversa dalla propria – e con maggiori necessità. Allora, forse, potrebbe essere un problema di logistica? Perché è proprio quello che sembrano vivere altre due zone dell’Italia centro settentrionale: la Liguria e l’Isola d’Elba.

Pazienti orfani

Nella regione ligure quello della carenza dei medici di base è ormai cronica ed evidente, tanto da spingere il consiglio regionale, su proposta dell’assessore alla Sanità a disporre l’aggiornamento della delibera sul massimale per gli assistiti dei medici di medicina generale che passa da 850 a 1000 pazienti. Un provvedimento che tenta di arginare la mancanza ma che, allo stesso tempo va a gravare su coloro che dovranno dividere la propria attività per un maggiore numero di paziente, non potendo sempre garantire l’eccellenza nel servizio.
Una misura tampone, fanno sapere dalla Regione Liguria, per “coprire” fino a quando l’emergenza non rientrerà. Intanto continua intanto l’attività formativa con i corsi di formazione specifica e, qualche giorno fa la Regione ha lanciato un bando di concorso pubblico volto a selezionare e formare 67 medici per partecipare a un corso triennale di formazione specifica in Medicina Generale per gli anni 2023-2026. Stessa sorte, ma soprattutto per la stagione estiva, la vivono cittadini e turisti dell’Isola d’Elba, che nei momenti di alta stagione soffre della mancanza di copertura di medici e di servizi alla popolazione. Proprio per questo la Regione Toscana, con un bando partito ieri, offre la possibilità a medici specialisti e sanitari di lavorare da una a cinque settimane l’anno all’isola: una misura che ha come obiettivo quello di formare l’elenco di professionisti a cui l’Asl Nord Ovest potrà far riferimento al fine di dare garanzia di continuità ai servizi sanitari del presidio ospedaliero dell’isola. Le domande arrivano, ma il personale medico continua a mancare. Non si tratta solo di numeri e di persone, piuttosto si tratta di rivedere i metodi di selezione, ma anche e soprattutto le condizioni di lavoro dei professionisti, che impauriscono gli studenti e gli specializzandi, allontanandoli dalla professione.


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