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ChatGPT è in down: cosa è successo, in quali città

Utenti in pena da stamattina in tutto il mondo e pure in Italia: è il terzo "crash" in sei mesi

di Dave Hill Cirio -


Ogni intelligenza si può stressare, capita pure a quella artificiale: oggi ChatGPT è in down a livello mondiale, compresa l’Italia, con numerosi utenti che segnalano malfunzionamenti e difficoltà nell’utilizzo della piattaforma. I problemi sono iniziati intorno alle 8:30 di stamattina e si manifestano con pagine che non si caricano, risposte molto lente o messaggi di errore come “Qualcosa è andato storto mentre stavamo generando la risposta. Se il problema persiste per favore contatta il nostro help center”. In molti casi il chatbot risulta completamente bloccato o la schermata rimane vuota senza risposte generate.

ChatGPT è “morta”: in quali città italiane di più?

Le segnalazioni sono arrivate da tutto il mondo e in Italia in particolare da città come Milano, Roma, Napoli, Venezia, Bologna, Torino e Perugia, con oltre 1.000 segnalazioni in poche ore secondo la piattaforma Downdetector, che monitora i disservizi online.

Le risposte di ChatGPT

OpenAI ha ufficialmente confermato l’esistenza del problema, segnalando tassi di errore e latenza elevati nei loro servizi e dichiarando che stanno ancora indagando sulla causa del disservizio. Al momento non è stata resa nota la natura precisa del problema, ma si ipotizzano cause legate a malfunzionamenti dei server che ospitano la piattaforma o a errori nei sistemi DNS, che impedirebbero ai dispositivi di connettersi correttamente ai server di ChatGPT. Tentativi di risolvere il problema riavviando il dispositivo o cambiando connessione non sono oggi risultati efficaci, poiché la causa risiede nelle infrastrutture centrali gestite da OpenAI.

Il terzo crash in sei mesi

In passato, OpenAI ha dimostrato una buona capacità di risolvere rapidamente questi disservizi, quindi si prevede che il servizio tornerà operativo nel giro di poche ore. Nel frattempo, è consigliato monitorare i canali ufficiali di OpenAI per aggiornamenti sulla situazione. Intanto, quello odierno è il terzo “crash” in sei mesi, con i due precedenti episodi che errano stati più limitati mentre quello attuale è più grave perché più ampio.


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