Politica

Ciaone Severino, Silvio ricomincia dal Senato

di Adolfo Spezzaferro -


Berlusconi annuncia la candidatura a Palazzo Madama da cui fu escluso nove anni fa. “Il nostro sarà un governo europeista”

Silvio Berlusconi scioglie la riserva e si candida al Senato. Il leader di Forza Italia, tornato in pista per l’ennesima volta in questa campagna elettorale agostana dall’esito già scritto (almeno a sentire i sondaggi), dunque rimetterà piede a Palazzo Madama dopo nove anni. “Ci sto pensando, perché ho avuto pressioni da parte di tantissime persone, non solo da parte di FI. Quindi penso che alla fine mi candiderò al Senato”. Così il Cav ai microfoni di Radio Anch’io su Radio Raiuno. In questi giorni, a partire dal coordinatore nazionale di FI Antonio Tajani, in tanti hanno chiesto a Berlusconi di scendere in campo. E così sarà, alla fine.
Al di là della candidatura, il leader di FI è attivissimo da giorni sul fronte della campagna elettorale e del “suo” centrodestra. Per quanto riguarda la premiership, Berlusconi torna a ribadire con convinzione che Giorgia Meloni sarebbe un premier all’altezza del compito. “Noi abbiamo sempre detto che chi ha più voti, verrà proposto al capo dello Stato come candidato-premier. Se sarà Giorgia Meloni io sono sicuro che si dimostrerà adeguata al difficile compito. Io non mi appassiono molto a questa competizione – aggiunge subito dopo – mi interessano molto di più le cose da fare per caratterizzare il centrodestra di governo”. A tal proposito il Cav ci tiene a precisare che “non è corretto dire che la flat tax costa, almeno nel medio periodo, al contrario fa crescere le entrate dello Stato: con la flat tax evasione e elusione diventano meno convenienti e quindi emerge tutto il Pil sommerso; in secondo luogo lo stimolo che ne deriva fa crescere occupazione, consumi, investimenti e le entrate pubbliche. Cosi la necessità di spesa sociale diminuisce”.
Per quanto riguarda invece gli avversari, Berlusconi mette in risalto l’esagerazione dell’allarme lanciato dai leader del centrosinistra sui rischi di autoritarismo in caso di vittoria del centrodestra. “Ho l’impressione che questa preoccupazione sia molto enfatizzata dalla sinistra. Il Pd in questi giorni sembra impegnato a creare un nuovo Cnl, come se si trattasse di liberare il Paese dal nazismo. Tutto questo è un po’ ridicolo e non fa bene di certo alla qualità del dibattito politico. In Europa c’è molta più maturità, più responsabilità, più rispetto per noi e per l’Italia”.
Ma Berlusconi sebbene indirettamente si rivolge pure al nascente terzo polo di Calenda e Renzi. “Fa sorridere che l’ex segretario del Pd ed un parlamentare europeo eletto nel Pd scoprano solo ora che il Partito Democratico è un partito di sinistra che non tollera concorrenti alla sua sinistra. Sono manovre di palazzo, quelle che io un tempo definivo teatrino della politica”, è l’accusa su Twitter. “Una cosa è certa, ogni voto in più a Forza Italia rafforzerà il profilo moderato, centrista della coalizione. Noi siamo diversi dai nostri alleati, pur avendo con loro un rapporto di profonda lealtà e collaborazione. Siamo i soli a rappresentare allo stesso tempo e in modo coerente le migliori tradizioni politico-culturali italiane: quella liberale, quella cristiana, quella garantista, quella europeista, quella atlantica”, dice Berlusconi in un’intervista al Giornale. “Il centrodestra governerà il Paese, ma maggiore sarà il peso specifico di Forza Italia nella futura maggioranza, maggiore sarà l’influenza di queste idee sull’azione di governo. Anche per questo, votare per noi è il solo voto utile per chi si considera centrista e moderato”, sottolinea. Tornando ai leader di Italia Viva e di Azione, il Cav chiosa: “Non darei troppa importanza a quello che fanno Renzi e Calenda, sia perché è totalmente imprevedibile sia perché si tratta di due figure abili all’interno dei palazzi ma ben lontane dal cuore della gente”. Parole che suonano come una sentenza, visto e considerato che arrivano da un vero e proprio animale da campagna elettorale, che tante volte ha saputo intercettare il sentiment dei cittadini (e prendere voti).
Lui che a settembre compirà 86 anni, si rivolge anche ai giovani. Nella sua ricetta economica per il Paese, il Cav sostiene che ai giovani “non dobbiamo dare sussidi, ma opportunità serie di formazione e di lavoro. Per questo proponiamo che le aziende siano aiutate a retribuire meglio i contratti di apprendistato e di praticantato, portandoli almeno a 1.000 euro mensili, cifra sotto la quale nessuno può vivere decorosamente. Nello stesso tempo, proponiamo la completa detassazione e decontribuzione per le aziende che assumano a tempo indeterminato una ragazza o un ragazzo al primo impiego”.
Ma di certo Berlusconi non si dimentica della terza età. E infatti propone il dentista gratis per gli anziani bisognosi e pensioni ad almeno mille euro al mese, gli stipendi più alti contro l’inflazione, il taglio strutturale e più profondo del cuneo fiscale. Misure che costano ma che andranno pagate “senza fare nuovo deficit. Abbiamo individuato – spiega Berlusconi – diverse coperture possibili: quattro miliardi dalla riformulazione del reddito di cittadinanza, che deve diventare una misura a favore di chi non può davvero lavorare, dieci miliardi da un realistico intervento di spending review, il resto dal riordino della tax expenditures, laddove si traducono in forme di sostanziale elusione”. Sul fronte del fisco, “vi sono una serie di tasse che vanno abrogate: voglio ricordare il nostro impegno di sempre per l’abolizione dell’Irap, che penalizza le imprese. Inoltre – aggiunge il leader di Fi – non consentiremo mai nessuna tassazione di tipo patrimoniale né sulla casa né sui risparmi, né sulle successioni e le donazioni. Il principio è che tutto ciò che è già stato tassato, i risparmi di una vita di lavoro e di sacrifici, non può in nessun caso venire tassato una seconda volta. Il nostro denaro, guadagnato onestamente, alla fine della vita deve andare a chi noi desideriamo, non allo Stato”. Eccolo, l’ennesimo slogan del Cav.


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