Clamoroso a Napoli: per la panchina spunta Mazzarri
C’è una legge non scritta che impone di non tornare, mai, là dove si è stati felici. Ma Walter Mazzarri, e ancora di più Aurelio de Laurentiis, se ne fregano. Il tecnico livornese sarebbe vicinissimo a un clamoroso ritorno sulla panchina del Napoli. Certo, c’è sempre la concorrenza di Igor Tudor da superare. Ma Fabrizio Romano, uno che di mercato se ne intende, dà l’affare per concluso. Secondo il giornalista, mancherebbe solo l’ufficialità. Dell’esonero di Rudi Garcia, ça va sans dire.
L’ultima esperienza in panca, per Mazzarri, risale al 2022. Era, ai tempi, l’allenatore del Cagliari. Che si concluse con un esonero. Che non evitò ai sardi, incapaci di battere il Venezia già retrocesso e, così, impossibilitato a superare la Salernitana, allora diretta dal duo Walter Sabatini e Davide Nicola, schiantata all’Arechi dall’Udinese (4-0), una clamorosa retrocessione in B.
A giocare a favore dell’ex tecnico dell’Inter e del Watford, c’è la proposta che avrebbe messo sul tavolo di Adl. In pratica, Mazzarri al Napoli non chiederebbe altro che un contratto da traghettatore fino a fine stagione. Senza alcuna opzione di rinnovo. Considerando che Igor Tudor, invece, chiede solide garanzie temporali prima di firmare, si capisce che il tecnico si sta giocando, con ogni mezzo, la partita per il terzo ritorno a Napoli. Già, perché l’allenatore toscano, prima ancora del suo approdo in riva al golfo, nel 2009, che coincise con l’inizio di un ciclo importantissimo che ha posto le basi della squadra che, qualche mese fa, ha vinto lo scudetto, il primo dopo l’era maradoniana, era stato sulla panchina azzurra, nelle vesti di vice di Renzo Ulivieri nella stagione 1998/99.
L’eventuale approdo di Mazzarri sulla panchina del Napoli ha già scatenato le reazioni sul web. Decine e decine di meme, tra chi sogna di rinverdire i fasti dell’era Lavezzi-Cavani e chi, invece, dubita sulla bontà della scelta. In mezzo, però, c’è tutto l’universo dei tifosi – non per forza napoletani – che ricorda le “scuse” di Mazzarri divenute, sui social, addirittura proverbiali.
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