Commissione Covid: Conte e Speranza gridano alla congiura ma per la verità ci vorranno cinque anni
La Camera dei Deputati ha ufficialmente dato il via libera alla proposta di legge per istituire una commissione d’inchiesta sulla gestione della pandemia da COVID-19 e a Montecitorio la tensione l’ha fatta da padrone. Dopo la votazione, che ha registrato 172 sì, nessun contrario e quattro astenuti – con le opposizioni che non hanno partecipato, tranne Azione e Italia Viva –, dai banchi contrapposti si sono levale le grida della maggioranza che chiede “Verità! Verità!” e quelle dai banchi dell’opposizione che si stagliano al suono di “Vergogna, vergogna”. Un coro di risposta e un abbraccio all’ex premier Giuseppe Conte e all’ex ministro della Salute Roberto Speranza, che nelle scorse settimane sono stati prosciolti dalle inchieste penali che erano state aperte dalla Procura di Brescia e dal tribunale dei ministri di Roma. Ora i due sono “sotto processo politico” per la gestione dell’emergenza Covid.
ABBRACCIO CHE FA PAURA
“Questa commissione è una farsa, uno schiaffo agli italiani. Per come l’avete confezionata questa commissione di inchiesta sul Covid è un plotone di esecuzione politico che ha due nomi: Conte e Speranza. Di cosa avete paura? Noi nei tribunali ci entriamo a testa alta a differenza dei vostri esponenti politici”. È così che Giuseppe Conte risponde ai colleghi in aula, cercando di difendere il proprio operato e quello dell’allora ministro della Salute. “Io vi accuso davanti al popolo italiano: non è un atto di coraggio politico, ma di vigliaccheria” ha detto il leader pentastellato durante il proprio intervento, al termine del quale i deputati del Movimento 5 Stelle hanno abbandonato l’Aula in segno di solidarietà verso Conte e in segno di protesta verso la decisione presa poco prima.
Attacchi e rivendicazioni sono arrivati anche dai banchi del Partito Democratico, dove ha preso la parola Roberto Speranza che non solo dichiara “Rivendico quello che ho fatto. Non è il risultato di un governo, ma di un Paese” ma rimarca anche quelle polemiche che tanto hanno fatto discutere nel periodo pandemico: “Non eravamo noi a cambiare linea ogni minuto: ‘aprite, chiudete, aprite, chiudete’. Non eravamo noi a buttare benzina sul fuoco per chi soffriva per le chiusure con manifestazioni di protesta, o non eravamo noi a fare l’occhiolino ai No vax per qualche voto, e lo ribadisco qui oggi: i vaccini hanno salvato la vita a milioni di persone”. Speranza, poi, in merito al lavoro fatto denuncia anche lo scopo della commissione – per cui sono stati bocciati anche gli emendamenti delle opposizioni – che “ignora le proposte” e che “ha un’unica finalità: mettere su un tribunale politico per colpire i membri dei governi che vi hanno preceduti”. Ma non solo, ironizza entrando nel merito delle competenze della commissione: “Una mossa strabiliante escludere le regioni dal perimetro dei lavori. Regioni che, come è noto, hanno competenze primarie nella gestione della sanità, e chiaramente ne hanno avute nella risposta all’emergenza pandemica”. Intervento che ha raccolto applausi dai vicini di banco, che a differenza dei pentastellati sono rimasti in Aula, ma anche e soprattutto l’abbraccio di Giuseppe Conte, registrato e postato sui social dal leghista Rossano Sasso che scrive: “Hanno paura e questo abbraccio la dice lunga”.
VERITÀ IN CINQUE ANNI
Intanto, mentre si passa dal voto a Palazzo Madama, sono pronti formare la Commissione quindici senatori e quindici deputati, nominati in proporzione ai componenti dei gruppi parlamentari. I trenta componenti avranno gli stessi poteri della magistratura, un lasso di tempo lungo cinque anni e fondi per un milione e mezzo di euro che potranno utilizzare fino alla fine della legislatura al fine di indagare sulle mancanze nella gestione della pandemia di Covid-19: il mancato aggiornamento del piano pandemico nazionale, sulle misure adottate per il contrasto al virus, sulla dotazione di mascherine, la chiusura delle scuole, i banchi a rotelle e l’efficacia delle misure restrittive, come il lockdown nazionale e la divisione del Paese in zone. “Verificheremo tutto: dalla app immuni agli effetti avversi dei vaccini che qualcuno vorrebbe restassero dei tabù” fanno sapere da Fratelli d’Italia, mentre Lega e Forza Italia rilanciano più pacatamente: “Non vogliamo fare nessun processo, non abbiamo paura della verità. La commissione d’inchiesta non intende crocifiggere nessuno, non sarà un processo politico, ma la ricerca della verità che dobbiamo a noi e a coloro che non ci sono più”. Intanto, le misure prese in pandemia scadono, come il green pass europeo e, a breve, anche l’obbligo di isolamento per i malati di Covid. La pandemia è finita, sì, ma ciò che rimane terrà banco per altro tempo.
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