Economia

Consumi in ripresa nel 2023 ma il picco è lontano

di Cristiana Flaminio -

CARLO BONOMI CONFINDUSTRIA CARLO SANGALLI CONFCOMMERCIO


Il 2023 sarà l’anno della ripresa, del ritorno dei consumi delle famiglie ai livelli PreCovid. Lo dice Confcommercio che, però, invita tutti alla calma e a non lasciarsi prendere da troppo facili entusiasmi. Stando ai numeri pubblicati dall’Ufficio studi dell’ente confederale, nel 2022 le famiglie italiane hanno speso 20.810 euro ciascuna. Un numero che è leggermente più basso di quello registratosi nel 2019, prima della pandemia, quando la spesa pro capite delle famiglie era stata di 20.914 euro. Lontanissimi i picchi del 2007 quando, prima della grande crisi dei mutui subprime, l’inizio delle turbolenze che hanno caratterizzato un lento ma costante declino dell’economia occidentale, si erano spesi 21.569 euro a famiglia. Ma il 2023 sarà l’anno della ripresa ma i livelli, rispetto a quelli di quindici anni fa, sono di sicuro più modesti con 200 euro a famiglia in meno. Meglio di niente, per carità. Ma si tratta di numeri che, comunque, risentono dell’impatto dell’inflazione. In cima alle spese delle famiglie c’è l’hitech. Dai dati di Confcommercio emerge come cresca tutto ciò che è tecnologia, come gli elettrodomestici cosiddetti bruni, tv, lettori dvd ecc, e i personal computer che fanno parte della multimedialità e dell’audiovisivo, dove contribuiscono alla creazione dei palinsesti per lo svago fruito in casa (nel 2023 nove volte la dimensione del 1995 e quasi il triplo rispetto al 2007). Sostanziale stazionarietà della spesa per alimentazione.

Fidarsi è bene, non farlo è meglio. Anche se i consumi 2023 delle famiglie sembrano incanalati lungo la strada giusta. Il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli avverte: “La crescita dei servizi e del turismo potrebbe riportare quest’anno i consumi a un livello di normalità. Consumi che, peraltro, valgono il 60% del pil. L’economia, però, è in fase di rallentamento e alcuni nodi sono ancora irrisolti. Mancano, infatti, all’appello un piano di rilancio del Sud, la piena realizzazione di riforme e investimenti del Pnrr e una profonda riforma fiscale in tempi rapidi”.


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