Economia

“Dobbiamo tutelare il denaro contante in Costituzione”

di Cristiana Flaminio -

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Fermi tutti: il denaro contante non s’ha da abolire ma anzi va tutelato in Costituzione. Mentre tutto il mondo occidentale corre, a rotta di collo, la via digitale della dematerializzazione che punta a fare dei soldi un cumulo di byte piuttosto che una montagna di carta, il cancelliere austriaco Karl Nehammer se ne esce con la proposta che riaprirà il dibattito. Anche, o forse soprattutto, internazionale. Il contante va tutelato e, anzi, il diritto a possedere soldi liquidi e fisici va tutelato in Costituzione. Su twitter, il capo del governo di Vienna ha lanciato la sua sfida al trend finanziario ed economico che viene vissuto come un tabù tra Usa ed Europa. Altro che evasione, criminalità e furbetti vari. I soldi servono. “La paghetta per il bimbo, un fondo cassa in casa. I soldi nel portafogli per ogni evenienza. Solo in Austria ogni anno vengono prelevati 47 miliardi di euro dagli sportelli automatici e in media ogni austriaco porta con sé 102 euro in contanti. Il contante gioca un ruolo importante nella nostra vita quotidiana. Ed è per questo che io, in qualità di Cancelliere di questa Repubblica, mi impegno a garantire che il contante sia protetto costituzionalmente come mezzo di pagamento”.

Parole chiarissime e nette. Che rilanciano un tema di dibattito che assomiglia, troppo, a un’eresia in un Occidente che sembra aver eletto le transazioni digitali e la dematerializzazione del denaro a unico e solo obiettivo possibile. La proposta di tutelare il contante in Costituzione, dall’Austria, può presto travalicare i confini nazionali e animare la discussione politica in tanti altri Paesi. Anche l’Italia. Dove, quando il governo ha scelto di allentare la morsa sui denari liquidi, è stato subissato di accuse e contumelie. Sulla base di una criminalizzazione a priori del contante.


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