Politica

Conte grande assente: liti finte

di Edoardo Sirignano -

©imagoeconomica


La strategia del capo M5s: “Noi scomodi, diversi dagli altri partiti”

Giuseppe Conte è il grande assente del Meeting di Rimini. Il capo politico dei 5 Stelle, seppur invitato, preferisce disertare l’appuntamento clou dell’agenda politica nazionale. La prima giustificazione plausibile sarebbe la presenza dell’acerrimo nemico Luigi Di Maio. Sarebbe stata notizia una loro stretta di mano o un qualsiasi altro gesto tra i due. A chiarire le vere motivazioni della mancata presenza, però, lo stesso avvocato di Volturara Appula: “Oggi al Meeting di Rimini – scrive su Facebook – non è stata ospitata la voce del M5s. C’era, invece, una sfilata di politici che fanno finta di litigare in pubblico e poi intorno a un tavolo trovano sempre l’accordo. Poi ci siamo noi, diversi da loro. Siamo scomodi per un certo sistema che vuole escluderci e oscurarci”. Conte, quindi, vuole distinguersi dalla massa e scalare le gerarchie di un centrosinistra, che come rivelano i sondaggi, è in seria difficoltà. Il piano a breve termine è puntare sull’aspetto “identitario” per recuperare consenso in vista del 25 settembre. Quello alla distanza, invece, è prendere il posto di Letta alla guida della coalizione. A confermare tutto ciò, la scelta in Sicilia del Movimento di andare in solitaria: “Il Pd – dichiara l’ex presidente del Consiglio – prima ha scelto l’agenda Draghi, rinnegando le lotte sociali e per l’ambiente e poi, ancora peggio, ha tentato furbescamente di scaricare su di noi la colpa di tutte le calamità nazionali”.

L’arma da utilizzare per realizzare la scalata nel campo largo i temi storici cari ai progressisti, come nel caso del giustizialismo. Non è un caso il ritorno di fiamma della parola “impresentabili” o le ultime dichiarazioni rilasciate dall’ex premier ai cronisti isolani: “Il fatto che una personalità del valore di Caterina Chinnici abbia dovuto richiamare il Pd all’ordine sulla necessità di escludere dalle liste persone con procedimenti penali pendenti è indicativo della degenerazione in atto”. 


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