Esteri

Incendi in Canada: il blocco delle notizie sui social mette a rischio i cittadini

di Martina Melli -


Meta, la società dietro Facebook e Instagram, ha bloccato i post di notizie sui suoi social network in Canada. Questa decisione, in risposta a una nuova legge che richiede alle aziende tecnologiche di pagare i media per l’utilizzo dei loro contenuti, fa sì che le notizie locali non siano più visibili ai canadesi che utilizzano le piattaforme. La faccenda, particolarmente controversa e dibattuta, si sta sviluppando mentre il Paese è alle prese con la peggiore stagione di incendi di sempre: oltre 200 incendi che bruciano nei Territori del Nordovest e 20.000 residenti della città di Yellowknife evacuati (la prima volta per una capitale canadese).

In questo quadro di grave crisi, la diatriba tra Meta e il governo canadese inevitabilmente danneggia i civili, che non hanno più accesso alle notizie sulle piattaforme. La mancanza di link ai siti web e ai giornali, su Facebook e Instagram, implica una maggiore difficoltà di accesso ad informazioni accurate sugli incendi e sui piani di evacuazione. I funzionari hanno addirittura affermato che su Facebook va via via diffondendosi una grave disinformazione. Meta ha così commentato: “In tempi di crisi, Safety Check consente alle persone di richiedere supporto, controllare i propri cari e accedere agli aggiornamenti da fonti attendibili. Le persone in Canada possono continuare a utilizzare le nostre tecnologie per connettersi con le loro comunità e accedere a informazioni attendibili, inclusi contenuti di agenzie governative ufficiali, servizi di emergenza e organizzazioni non governative”.

Il Canada ha approvato l’Online News Act a giugno, unendosi alla spinta di numerosi governi (l’Australia per prima) per costringere le grandi società di social media a risarcire le testate giornalistiche. Il disegno di legge canadese richiede alle piattaforme e ai motori di ricerca di negoziare con gli editori di notizie per concedere in licenza i loro contenuti. Meta, tramite un post sul blog, ha risposto che l’Online News Act “travisa il valore che i notiziari ricevono quando scelgono di utilizzare le nostre piattaforme”. “La legislazione si basa sulla premessa errata che Meta beneficia ingiustamente dei contenuti di notizie condivisi sulle piattaforme, quando è vero il contrario”. Pascale St-Onge, ministro del Paese per il patrimonio canadese, ha descritto le azioni di Meta come “irresponsabili”. “Preferiscono impedire ai propri utenti di accedere a notizie locali e di buona qualità invece di pagare la loro quota alle testate giornalistiche”.


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