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Cuba, “I mendicanti? Solo travestiti”: ma la realtà è un’altra

La povertà nell'isola non è un travestimento, aggravata da decenni di isolamento e gestione ideologica

di Anna Tortora -


La ministra del Lavoro di Cuba nega la povertà e definisce i mendicanti “persone travestite”. Ma la crisi economica cubana è sotto gli occhi di tutti. “Ci mancavano solo le persone ‘vestite da mendicanti’!” Così Marta Elena Feitó Cabrera, ministra del Lavoro di Cuba, ha tentato di negare l’esistenza della povertà sull’isola. Secondo lei, chi chiede l’elemosina o rovista nei cassonetti non è un mendicante vero, ma qualcuno travestito per ingannare. “Vediamo persone che sembrano mendicanti, ma quando guardi le loro mani, quando guardi i loro vestiti, ti rendi conto che sono travestiti da mendicanti; non sono mendicanti. Non ci sono mendicanti a Cuba,” ha dichiarato in un’intervista pubblica.

Cuba, le dimissioni della ministra

Una frase che ha suscitato indignazione a livello nazionale e internazionale, portando infine alle dimissioni della ministra. “A Cuba si è davvero toccato il fondo nel negare la realtà e credere ancora in un paese che è esistito solo nei sogni di Fidel Castro. Ma quando si riprenderà Cuba dalla sbornia marxista-leninista?”, afferma Domenico Vecchioni, storico ed ex ambasciatore d’Italia a Cuba.

A Cuba cibo e medicinali sempre più scarsi

Negare la povertà a Cuba oggi è impossibile. Il paese è in pieno collasso economico: manca il cibo, mancano i medicinali, manca il lavoro. Le code per il pane sono sempre più lunghe, gli ospedali versano in gravi difficoltà e la popolazione è allo stremo.

Un numero crescente di cubani vive in condizioni estreme: molti rovistano nei rifiuti per sopravvivere, altri cercano di racimolare qualche spicciolo lavando i vetri delle auto ai semafori.

L’ex ambasciatore d’Italia a Cuba e storico Domenico Vecchioni commenta con durezza la situazione: “Il Paese ha vissuto troppo a lungo nel mito del comunismo cubano. Oggi quella realtà è crollata, lasciando dietro di sé povertà e disperazione”.

L’impossibilità di nascondere la realtà

Le parole della ministra, giudicate offensive e staccate dalla realtà, hanno acceso un dibattito che non può più essere ignorato. In un’epoca in cui immagini e testimonianze girano velocemente sui social e nei media, è impossibile nascondere la verità sotto la coperta della propaganda.

Cuba oggi è alle prese con una crisi economica profonda, aggravata da decenni di isolamento, gestione ideologica e inefficienza. Ma la crisi più grave è quella morale: un sistema che sceglie di negare la realtà invece di affrontarla.

Il futuro incerto dopo la crisi

La povertà a Cuba non è un travestimento. È concreta, visibile e documentata. Le parole della ministra – e la sua uscita di scena – mostrano quanto il regime sia lontano dalla vita reale del popolo cubano.

Oggi Cuba ha bisogno di verità, non di bugie in giacca e cravatta. Il mondo sta finalmente ascoltando le voci che, dall’interno e dall’esterno dell’isola, raccontano una realtà che nessun travestimento potrà più nascondere.


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