Esteri

Decimata la famiglia del leader politico di Hamas, il gruppo potrebbe traslocare dal Qatar in Iraq

di Ernesto Ferrante -


Almeno dieci membri della famiglia del leader politico di Hamas, Ismail Haniyeh, compresa sua sorella, sono morti in seguito ad un attacco israeliano contro la residenza di famiglia nel campo profughi di Shati, a Gaza City.
Il movimento islamico di resistenza starebbe mettendo a punto il trasferimento dell’ufficio politico dal Qatar all’Iraq, in seguito alle pressioni ricevute da Doha e di Washington per assumere posizioni e atteggiamenti più morbidi nei colloqui per il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza. Secondo il quotidiano emiratino The National, il governo iracheno avrebbe approvato la decisione il mese scorso. Le fonti citate dal giornale hanno rivelato che il possibile “trasloco” sarebbe stato discusso a maggio da Haniyeh, e da responsabili governativi di Iraq e Iran. Un deputato iracheno ha dichiarato che “non vi è consenso tra i gruppi politici iracheni sull’arrivo di Hamas a Baghdad. Alcuni, soprattutto curdi e alcuni sunniti, temono che possa esacerbare le divergenze con gli Stati Uniti. Ma nonostante la mancanza di consenso, la decisione del governo di ospitare Hamas non sarà annullata”.
L’agenzia di stampa palestinese Wafa e l’emittente Al Jazeera hanno affermato che undici persone sono state uccise nei raid dello Stato ebraico su due scuole, usate come rifugio e gestite dall’Agenzia delle Nazioni unite per i profughi palestinesi (Unrwa), nel campo di Beach e nella zona di Daraj.
L’isola di Cipro viene utilizzata come “base da parte di certi Paesi per operazioni contro Gaza”. A sostenerlo è stato il ministro degli Esteri turco, Hakan Fidan, in un’intervista all’emittente turca HaberTurk. Ankara ha avvertito i Paesi europei, inclusa la Grecia, rispetto ai rischi derivanti da questa situazione, ha affermato Fidan. “Utilizzarla per operazioni in Medio Oriente non darà benefici alla parte greca e alla Grecia – ha aggiunto – Quando diventi parte delle guerre in corso nel Medio Oriente, quel fuoco arriverà e colpirà anche te. Siamo parte della stessa area geografica, arriverà e troverà anche noi. Gli attori regionali devono vedere questa situazione, c’è un serio rischio di militarizzazione da quelle parti e c’è bisogno che venga fermata”.
Due ostaggi con doppia nazionalità russo e israeliana saranno i primi a essere rilasciati una volta entrato in vigore l’accordo per il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza. Lo ha riferito il numero due dell’ufficio politico di Hamas, Musa Abu Marzouk, nel corso di una intervista con l’agenzia di stampa Ria Novosti dopo un incontro a Mosca con il vice ministro degli Esteri russo, Mikhail Bogdanov. “Stiamo aspettando che Israele accetti un cessate il fuoco” e “non appena ci sarà una decisione in merito, i due russi saranno i primi ad essere rilasciati. Aspettiamo che i combattimenti si calmino e ci sarà l’opportunità di prendere queste persone e rilasciarle”, ha proseguito Abu Marzouk.
Si tratta Alexander Lobanov, 32 anni, e Alexander Trupanov, 28 anni. “Non abbiamo in ostaggio persone con la sola cittadinanza russa, ma solo cittadini israeliani. La maggior parte ha la doppia cittadinanza, messicana, americana, ucraina e altre”, ha sottolineato ancora il dirigente del gruppo islamista.
Ribadita la stima per Putin: “In precedenza, quando c’è stato uno scambio, abbiamo liberato un cittadino russo fuori dall’accordo come ringraziamento al presidente Vladimir Putin per la sua posizione sulla Palestina”.
L’inviato del presidente americano Joe Biden per il Medio Oriente, Amos Hochstein, ha avvertito la settimana scorsa i funzionari libanesi che Washington non sarà in grado di impedire a Israele di invadere il Libano, se Hezbollah continuerà i suoi attacchi. L’inviato Usa ha consigliato alla fazione sciita di negoziare indirettamente con Tel Aviv, piuttosto che proseguire con le prove di forza, innescando azioni e reazioni a catena. A riportare la notizia è stato il sito Axios, citando due funzionari, uno statunitense e uno israeliano, e un diplomatico occidentale informati sui fatti.


Torna alle notizie in home