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DECOLLO TEDESCO

di Cristiana Flaminio -

ITA AIRWAYS VOLO INAGURALE ROMA-NUOVA DELHI AEREO MODELLINO


“Una grande operazione industriale”. Il ministro all’Economia Giancarlo Giorgetti è raggiante. Ita sarà ceduta a Lufthansa e questo, per il titolare del Mef, è un risultato importante che farà della compagnia erede di Alitalia, “l’hub di riferimento per il Sud del mondo con una prospettiva di sviluppo che va oltre la dimensione nazionale o continentale”.
I punti salienti dell’accordo prevedono un investimento, da parte della compagnia tedesca, tra i 250 e i 300 milioni di euro per l’acquisizione di una quota di capitale sociale oscillante tra il 25 e il 30 per cento. Si tratterebbe solo di un primo passo. Perché, entro il 2027, Lufthansa potrebbe acquisire l’intero pacchetto azionario. Dipenderà, però, da una circostanza fondamentale. I tedeschi, infatti, avrebbero legato l’impegno economico ai margini di profitto. In pratica, quando Ita tornerà a produrre utili, Lufthansa si sbilancerà acquisendo fino al 51% del capitale sociale. Dalle parole che il ministro Giorgetti ha pronunciato alla manifestazione romana dei ministri leghisti a sostegno del candidato presidente del Lazio del centrodestra Francesco Rocca, emerge che una parte molto importante dell’accordo riguarda le strategie commerciali. Difatti, Lufthansa non convoglierà i passeggeri da Fiumicino a Francoforte per le rotte con il Nord America mentre, invece, punterà proprio sullo scalo romano, il più meridionale disponibile, per i collegamenti con l’Africa e l’America del Sud. Ma prima di decollare, occorre che tutto sia rimesso al suo posto, in ordine. Ad esempio le retribuzioni e perciò i sindacati, che nelle scorse settimane hanno attivato le procedure di raffreddamento, invocano un intervento che sblocchi la vertenza legata agli stipendi del personale Ita. Secondo il segretario generale Filt Cisl, Fabrizio Cuscito: “Alla luce dell’avvio degli incontri fra Ita Airways e Lufhtansa per la delicata fase di rilancio e sviluppo della compagnia è bene che tutti gli interlocutori seduti al tavolo sappiano che non è più rinviabile, neanche di un giorno, l’adeguamento delle retribuzioni di tutto il personale di terra e di volo di Ita Airways”. Quindi ha spiegato: “Dal confronto ci aspettiamo anche sviluppo della flotta e del network e la conferma del piano di assunzioni previsto dagli accordi”. Il segretario generale Uiltrasporti, Claudio Tarlazzi, è moderatamente ottimista, spera che non si arrivi alla proclamazione di uno sciopero e ritiene vicino un punto di accordo tra le parti: “Le aspettative dei lavoratori sono alte, perché sono sottopagati rispetto al mercato che è ripartito e rispetto allo sostenibilità dell’azienda, che sa benissimo che non può fare a meno di questo aspetto salariale, perché ha bisogno di trovare nuovo personale – spiega all’Adn Kronos -, in base al piano industriale arriveranno nuovi aerei e dovrà assumere 1.200 persone, di cui 850 assistenti di volo e 350 piloti, che con le attuali retribuzioni si fa fatica a reperire sul mercato in ripresa. Le altre compagnie aeree pagano molto di più. È quindi, una necessità dell’azienda mettere a punto l’aspetto salariale”. Insomma, se non si adeguano gli stipendi c’è il rischio che Ita non riesca a trovare abbastanza personale per decollare. Intanto spunta l’ipotesi del ritorno del brand Alitalia. Una possibilità non troppo vicina, legata anch’essa all’eventuale profittabilità del marchio nei prossimi 5-10 anni.

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