Del Grande in fuga: una lettera di denuncia
Nella missiva, il racconto delle condizioni delle case lavoro
Elia Del Grande, nella foto di un suo documento, quando aveva 23 anni
Elia Del Grande ha inviato una lunga lettera alla redazione di VareseNews. Nella missiva spiega le ragioni che lo hanno spinto ad allontanarsi dalla casa lavoro di Castelfranco Emilia, dove era stato collocato come misura di sicurezza per la sua “pericolosità sociale”.
Del Grande in fuga: una sua lettera
Il fuggitivo ha scelto proprio VareseNews perché, come scrive lui stesso, è l’unica testata che ha evidenziato che non si tratta di un’evasione vera e propria, ma di un semplice allontanamento da una realtà inadeguata. Già nel 2023 aveva contattato il sito di informazioni del Varesotto.
Nella lettera, Del Grande denuncia il sistema delle case lavoro, definendole strutture simili a carceri effettive. Scrive che le attività lavorative sono praticamente inesistenti, sostituite da regole rigide, sbarre, orari cadenzati e presenza di polizia penitenziaria. Parla di un uso massiccio e indiscriminato di psicofarmaci tra gli internati, trattati come detenuti senza però godere dei benefici del carcere, come la liberazione anticipata. Dichiara in modo netto di non essere evaso, ma solo di essersi allontanato da un sistema che non offre alcuna possibilità di riscatto umano e sociale.
Chi è Elia Del Grande
Elia Del Grande ha 49 anni. Nel 1998 uccise con un fucile la famiglia a Cadrezzate, in provincia di Varese. Fu condannato a 30 anni di carcere. Dopo aver scontato buona parte della pena, fu sottoposto a libertà vigilata, ma considerato socialmente pericoloso, venne affidato alla casa lavoro.
Il 30 ottobre scorso, sfruttando una fune artigianale, è scappato dalla struttura. La vicenda ha riacceso un dibattito sulle condizioni delle case lavoro in Italia e sulle difficoltà di reinserimento per chi termina una lunga pena detentiva.
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