Economia

Dior-Antitrust, c’è l’accordo cosa farà ora la maison

di Cristiana Flaminio -

epa11428197 A model presents a creation by British designer Kim Jones for Dior fashion house of the Spring/Summer 2025 Menswear Collection during the Paris Fashion Week, in Paris, France, 21 June 2024. The presentation of the Men’s collections runs from 18 to 23 June. EPA/ANDRE PAIN


Per Dior c’è l’accordo con l’Antitrust. La maison s’è impegnata a pagare due milioni di euro in cinque anni per finanziare attività finalizzate a combattere lo sfruttamento sul lavoro. L’accordo è arrivato nei giorni scorsi ed è stato reso pubblico nella mattinata di ieri proprio dall’autorità garante per la concorrenza e il mercato. Dior era finita nell’occhio del ciclone, qualche anno fa, per essere stata accusata di avvalersi della collaborazione di aziende che tenevano la loro manodopera sottopagata e sotto sfruttamento. L’istruttoria è stata chiusa “senza accertamento di illecito, ma accettando e rendendo vincolanti gli impegni proposti”. In particolare, sulla questione Dior, riferisce l’Antitrust, “in considerazione della diffusione di dichiarazioni etiche e di responsabilità sociale potenzialmente non veritiere, in particolare per quanto riguarda le condizioni di lavoro e il rispetto della legalità presso alcuni fornitori di prodotti di pelletteria”. L’azienda ha riferito di aver “collaborato attivamente con l’Autorità per definire un insieme di impegni concreti, volti a rafforzare la trasparenza e il controllo lungo tutta la sua filiera produttiva”. Per Dior “tali impegni promuovono inoltre iniziative per tutelare e facilitare l’impiego degli artigiani e dei lavoratori dell’industria della moda”. La maison s’è impegnata inoltre a “promuovere i valori fondamentali di trasparenza e rispetto lungo l’intera filiera. La Maison continua a monitorare con attenzione e, ove opportuno, rafforzare le procedure interne per garantire condizioni di lavoro eque e corrette a tutti coloro che, con dedizione e maestria, contribuiscono alla realizzazione dei prodotti Dior della più alta qualità”. Critici i consumatori, in particolare il Codacons, che s’aspettava tutt’altro esito dall’apertura dell’istruttoria sul caso.


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