Esteri

PRIMA PAGINA – Il ritorno di The Donald. Ecco perché vincerà

di Adolfo Spezzaferro -


Donald Trump va alla guerra contro Joe Biden, impegnato in ben due guerre, in Ucraina e a Gaza. L’ex presidente più combattivo che mai, favorito nei sondaggi, sta sfruttando i suoi processi per fare di ogni udienza un comizio e per aumentare i consensi. In una sorta di versione made in America, quindi molto più grande ed eclatante, la “persecuzione giudiziaria” del tycoon ricorda quella di cui parlava Silvio Berlusconi. Così come il nostro quattro volte premier, il leader dei repubblicani sta giocando la carta dei processi politici per non passare da cittadino con problemi con la giustizia ma da vittima delle toghe politicizzate, che vorrebbero impedirgli di tornare alla Casa Bianca (a furor di popolo).

Dem terrorizzati dal vantaggio di Trump in 5 swing states


Dal canto loro, i democratici sono terrorizzati dopo che un sondaggio del New York Times ha decretato che Trump è largamente in testa rispetto al presidente Biden in cinque dei sei stati oscillanti (“swing states”) nelle presidenziali del 2020. Tutti stati – qui casca l’asinello – in cui il tycoon aveva perso. In breve, se le elezioni del 2024 si tenessero oggi, secondo il Nyt, Trump straccerebbe il presidente in carica.
Nel dettaglio, Biden perderebbe contro Trump con un margine che va dai tre ai dieci punti percentuali tra gli elettori registrati in Arizona, Georgia, Michigan, Nevada e Pennsylvania. Al contrario, Sleepy Joe è in testa solamente del due per cento nel sesto stato, il Wisconsin, storica roccaforte dem. A dare il polso di come gli americani abbiano abbandonato Biden è che il 71 per cento del campione lo giudica “troppo vecchio”, compreso il 54 per cento dei sostenitori del presidente. Altro dato significativo, gli elettori del sondaggio affermano di fidarsi di più di Trump rispetto a Biden sull’economia con un margine di 22 punti, dal 59 al 37 per cento.
Il problema è che secondo lo stratega dem David Axelrod, è “molto tardi per cambiare cavallo” per le presidenziali del 2024. Consigliere senior dell’ex presidente Barack Obama, Axelrod suggerisce che piuttosto debba essere Biden a riconsiderare la sua candidatura per la rielezione. “Se non cambia idea, sarà il candidato del Partito Democratico. Ciò che deve decidere è se questa sia una scelta saggia. Se è nel suo migliore interesse o in quello del Paese”, fa presente l’esperto.

La guerra di The Donald ai giudici e a Biden

Intanto, mentre il tycoon prosegue la sua guerra contro i giudici e contro Biden, non si è fatta attendere la sua risposta all’invito del presidente ucraino Volodymyr Zelensky a Kiev. “Ho un grande rispetto per il presidente Zelensky, ma penso che sarebbe inappropriato recarsi in Ucraina in questo momento. Adesso l’amministrazione Biden ha a che fare con lui e non vorrei creare un conflitto di interessi”. Come è noto, da mesi Trump ripete che “se verrà rieletto, è in grado di porre fine a questa guerra in 24 ore”. Non la pensa così Zelensky: “Se verrà qui, avrò bisogno di 24 minuti – sì, 24 minuti – non di più, 24 minuti per spiegare al presidente Trump che non può gestire questa guerra. Non può portare la pace a causa di Putin, a meno che ciò non comporti da parte nostra la cessione di territori”. A ben vedere, Zelensky si è in qualche modo risposto da solo circa le sorti del conflitto.
Molto più complicato il quadro del conflitto tra Israele e Hamas, che rischia di allargarsi con l’entrata in guerra a tutto campo di Hezbollah. Per non parlare dell’Iran. In merito per ora Trump si è limitato a criticare il premier israeliano Bibi Netanyahu, perché si sarebbe fatto cogliere impreparato dall’attacco di Hamas del 7 ottobre. Immancabile poi l’attacco a Biden: “E’ colpa delle sue debolezze se Hamas ha attaccato Israele”. Per il tycoon, il presidente in carica è colpevole anche di non aver fatto abbastanza per combattere l’odio contro gli ebrei negli Stati Uniti: “Ha chiuso un occhio sulla più grande epidemia di antisemitismo nella storia americana” Insomma, la guerra di Trump è appena iniziata.


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