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ELEZIONI EUROPEE – Dopo lo scontro nel Pd, la Schlein si arrende: niente candidatura per la Salis

di Rita Cavallaro -


Ilaria Salis fa litigare il Pd. E non per le catene mani e piedi che ormai “sfoggia” in ogni udienza nel Tribunale ungherese, ma per l’ipotesi di candidatura della maestra nelle liste dem alle Europee. Una candidatura che non mette d’accordo neppure i due vertici del Nazareno, figurarsi gli altri big del partito. Che la segretaria Elly Schlein e il presidente Stefano Bonaccini stiano ingaggiando un braccio di ferro sull’inclusione nelle liste della Salis è diventato palese martedì sera, quando Bonaccini, ospite del programma “È sempre Cartabianca” condotto da Bianca Berlinguer su Rete4, ha detto senza mezzi termini: “Io non credo che candideremo Ilaria Salis, che invece ha bisogno di tutta la solidarietà del Paese rispetto a quello che sta subendo da un punto di vista di garanzie democratiche e di civiltà”. Insomma, una doccia fredda per Elly, che invece sta lavorando ormai da giorni per tentare di convincere i suoi all’operazione di “salvataggio” della maestra, a cui i giudici ungheresi hanno negato ancora una volta i domiciliari e che rischia una pesante condanna per aver preso parte alle violenze degli antifascisti nel giorno dell’Onore, per le strade di Budapest. Un tentativo, quello di Elly, che comunque non sottrarrebbe Ilaria alla giustizia di Orban e che non è stato accolto dal suo stesso partito con lo stesso entusiasmo della segretaria. Questioni di opportunità politica, rumoreggiano i dem in camera caritatis, temendo che la candidatura della Salis possa diventare un cavallo di Troia per i consensi più in bilico alle Europee di giugno. E ora che il numero due del partito ha praticamente detto in tv che non ha alcuna intenzione di sposare l’ipotesi Salis, il padre di Ilaria è andato su tutte le furie. Roberto Salis, infatti, in uno sfogo sul quotidiano Il Foglio ha lanciato dure critiche al Partito democratico. “La candidatura di Ilaria bisognava gestirla meglio, senza dubbio. Prima di fare uscire un’informazione così serviva che tutti fossero allineati. Tutte le persone coinvolte nel Pd in questa scelta, come si fa nelle aziende”, ha dichiarato. “Invece così si è innescato un dibattito interno fra le correnti sulla pelle di Ilaria”, ha detto papà Roberto, che ormai da mesi lotta per sottrarre la figlia alle terribili condizioni detentive del penitenziario ungherese. “Fintanto non c’è qualcosa sul tavolo di serio”, ha aggiunto, “non ha senso parlare con lei. Non voglio andare a turbare una persona già scossa. Ma queste cose non si costruiscono così”. Roberto Salis ha infine rivelato una parte della storia, una telefonata che probabilmente segna il principio dal quale sarebbe nata l’ipotesi della candidatura: “Una volta Elly Schlein mi ha chiamato per sapere di mia figlia. Non mi ha parlato dell’idea della candidatura e non l’ho più risentita”. Dopo lo sfogo del padre di Ilaria qualcosa si è mosso, perché ieri mattina c’è stata una telefonata in cui la Schlein avrebbe confermato a Roberto l’intenzione di candidare Ilaria capolista nella circoscrizione Isole alle prossime Europee o al Centro Italia. Perché, è convinta, in caso di elezione, che la maestra reclusa in Ungheria potrebbe ottenere l’immunità parlamentare e uscire dal carcere. In serata la resa: la Schlein a Porta a Porta ha chiuso alla candidatura.


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