Attualità

Droni ucraini nei cieli russi mentre Bakhmut sta per cadere

di Mariagrazia Biancospino -


Per la caduta di Bakhmut è “solo questione di tempo”. Lo ha dichiarato Yan Gagin, un consigliere di Denis Pushilin, il capo dell’amministrazione filo-russa di Donetsk, in un’intervista alla tv statale Russia-1.

 

“Ora i combattenti stanno già lavorando in città, si sono avvicinati al quartiere centrale”, ha detto Gagin. Gli uomini della Wagner hanno ottenuto altri due successi nel distretto di Stupki e nell’area a sud-ovest di Berkhivka.

 

Le forze armate di Putin hanno rivendicato di aver abbattuto nella notte scorsa due droni ucraini che avevano preso di mira infrastrutture civili nel sud della Russia. “Il regime di Kiev ha tentato di attaccare con dei droni siti di infrastrutture civili nella regione di Krasnodar e nella Repubblica di Adighezia”, ha fatto sapere il ministero della Difesa russo in una nota. Un terzo velivolo, probabilmente un UJ-22 Airborne prodotto da Ukrjet, si è schiantato nella regione di Mosca, non lontano dalla capitale. Lo ha annunciato il governatore Andrei Vorobyov su Telegram. In precedenza le autorità avevano deciso di sospendere tutti i voli in arrivo e in partenza dall’aeroporto Pulkovo di San Pietroburgo per l’avvistamento di un oggetto volante non identificato nei cieli.
L’Ucraina diventerà membro della Nato ma si tratta di una prospettiva “a lungo termine”. Ad annunciarlo è stato il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, durante una visita in Finlandia. “L’Ucraina è sempre stata Europa, l’Ucraina sarà sempre Europa. Lo abbiamo già garantito. Un anno fa, nel quinto giorno di una guerra su vasta scala, l’Ucraina ha chiesto di aderire all’Unione europea e ha ricevuto lo status di candidato. Quest’anno è ora di decidere di avviare le trattative sull’adesione”, ha scritto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky sulla sua pagina Twitter, aggiungendo che il suo Paese “ha riunito la Ue come mai prima d’ora” ed è in Ucraina che “l’Europa diventa integra, libera e in pace”.

Il presidente russo Vladimir Putin ha firmato ieri la legge che sospende la partecipazione al trattato New Start per la riduzione delle armi strategiche. Immediata la sua entrata in vigore. Sarà il presidente a decidere l’eventuale “ripresa”.

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