Due italiani morti mentre combattevano al fianco di Kiev
Un cittadino italiano, Antonio Omar Dridi, originario di Palermo, di cui non si avevano notizie da marzo, è morto mentre combatteva a fianco delle forze ucraine. A comunicarlo è stata l’associazione Memorial-Volontari internazionali per l’Ucraina. Nelle ultime ore si è appreso che risulta scomparso dallo scorso 18 maggio anche un secondo italiano, Manuel Mameli, di Cagliari.
“Il nostro amato fratello italiano Antonio Omar Dridi, che aveva prestato servizio in Ucraina come volontario, è morto sul campo di battaglia”, ha scritto il sodalizio filo-Kiev su Facebook. Dridi era ufficialmente “missing in action” dal 27 marzo, mentre Mameli, di cui si sono perse le tracce da tre giorni, sarebbe stato colpito da un drone russo a Pokrovsk.
Le guardie di frontiera ucraine hanno impedito a circa 49mila uomini chiamati a combattere di fuggire dal Paese. Lo ha fatto sapere l’agenzia delle Guardie di frontiera. Circa 45mila di loro sono stati tratti in arresto direttamente presso un valico non ufficiale, oppure durante i controlli nelle zone di confine, ha affermato il portavoce dell’agenzia, Andrii Demchenko, durante una trasmissione online. Complessivamente, sono stati scoperti quasi 900 gruppi organizzati da trafficanti per facilitare le “fughe”.
Andriy Portnov, ex consigliere del presidente ucraino Viktor Yanukovych, deposto con la rivoluzione del 2014, è stato ucciso a colpi di arma da fuoco di fronte all’American School di Madrid, dove aveva accompagnato i figli, nel quartiere residenziale di Pozuelo de Alarcon.
Portnov aveva lasciato il Paese poco dopo Yanukovych. Nel 2015 si era stabilito in Russia. Poi si sarebbe spostato in Austria e nell’aprile del 2024 a Madrid. Nel 2018, l’Sbu aveva aperto una inchiesta a suo carico per tradimento, ritenendolo coinvolto nell’annessione della Crimea. Il caso era stato chiuso nel 2019.
Nel 2021, il dipartimento di Stato aveva introdotto sanzioni contro di lui, accusandolo “di aver adottato misure per controllare il sistema giudiziario, influenzare le decisioni dei giudici, affidare incarichi giudiziari a personalità leali e acquistare verdetti e sentenze”. Era stato colpito anche da provvedimenti punitivi dell’Ue in seguito cancellati.
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