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Ecco 2017 OF201, il nuovo pianeta nano che aiuta la ricerca del misterioso gigante ghiacciato Nove

di Dave Hill Cirio -


Si chiama 2017 OF201 e chissà se il suo nome verrà mai imparato a memoria da qualche scolaro come si faceva nel secolo scorso: è il nuovo pianeta nano scoperto ai confini del Sistema Solare, un oggetto transnettuniano con un diametro stimato di circa 700 km, abbastanza grande da essere classificato come pianeta nano, simile a Plutone.

Con l’inclusione di 2017 OF201, il numero di pianeti nani riconosciuti nel Sistema Solare si aggira intorno a una dozzina considerando Plutone, Eris, Haumea, Makemake e altri oggetti simili nella fascia di Kuiper e oltre. 2017 OF201 si aggiunge a questa lista come uno dei più grandi oggetti transnettuniani scoperti finora.

Attualmente il pianeta nano si trova a una distanza estremamente remota, con un’orbita che si estende da circa 45 a oltre 1600 unità astronomiche dal Sole, e impiega circa 25mila anni per completare un’orbita. Data la sua distanza e le tecnologie attuali, una missione spaziale umana o robotica diretta sarebbe molto complessa e richiederebbe decenni o più per raggiungerlo. Tuttavia, la Nasa e altre agenzie stanno valutando la possibilità di future missioni robotiche verso oggetti della fascia di Kuiper e oltre.

Non è abitabile. È un corpo ghiacciato e roccioso, con temperature estremamente basse, nessuna atmosfera significativa e condizioni ambientali incompatibili con la vita umana o terrestre. La sua importanza è quindi puramente scientifica.

La sua scoperta aiuta a comprendere meglio la struttura e la composizione del Sistema Solare esterno, che si sta rivelando molto più ricco e complesso di quanto si pensasse. E fornisce nuovi dati per studiare la dinamica orbitale degli oggetti transnettuniani e per verificare l’ipotesi dell’esistenza del cosiddetto “Pianeta Nove”, un ipotetico gigante gassoso che potrebbe influenzare le orbite di questi corpi.

inoltre, contribuisce a mappare la massa e la distribuzione degli oggetti nella fascia di Kuiper estesa e nel disco diffuso, migliorando la nostra conoscenza dell’evoluzione del Sistema Solare.

La sua scoperta è opera di un team guidato da Sihao Cheng dell’Institute for Advanced Study di Princeton, insieme a Jiaxuan Li ed Eritas Yang, analizzando dati d’archivio raccolti tra il 2014 e il 2018 da telescopi in Cile. La conferma della scoperta, dopo aver utilizzato 19 osservazioni raccolte in sette anni e un algoritmo avanzato per determinare l’orbita e le caratteristiche dell’oggetto.

Il misterioso Pianeta Nove

Il Pianeta Nove (o Pianeta X) è un pianeta ipotetico del Sistema Solare che si troverebbe ben oltre l’orbita di Nettuno, nella fascia di Kuiper o oltre, a una distanza stimata di almeno 500 unità astronomiche dal Sole. È un corpo celeste ipotizzato per spiegare anomalie nelle orbite di alcuni oggetti transnettuniani, corpi ghiacciati e rocciosi oltre Nettuno che mostrano da tempo traiettorie insolite e raggruppamenti orbitali non casuali. Si stima che abbia una massa pari a circa 5 volte quella terrestre (alcune stime parlano anche di fino a 10 volte), con dimensioni simili a un gigante di ghiaccio come Urano o Nettuno ma molto più lontano dal Sole. L’orbita sarebbe estremamente ellittica e molto lunga, impiegando probabilmente decine di migliaia di anni per completare un giro intorno al https://www.lidentita.it/lestate-porta-il-sole-e-i-fulmini-ecco-come-difendersi/Sole.

La sua orbita è molto distante, quindi non si avvicina alla Terra né agli altri pianeti vicini. Ma, secondo il gruppo guidato da Dimitri Veras dell’Università di Warwick, se il Pianeta Nove esiste, la sua massa e la sua orbita potrebbero causare effetti gravitazionali che, nel futuro remoto, potrebbero spingere uno o più pianeti giganti (come Urano e Nettuno) fuori dal Sistema Solare o causare una riorganizzazione violenta del sistema planetario.


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