Esteri

Ecco come il bis di Trump cambierà il mondo

di Martina Melli -


Trump vincerà di nuovo. Lo dicono i sondaggi, lo dice la sentenza della Corte Suprema, lo dice il fastidio che la stragrande maggioranza degli stessi dem prova nei confronti di Joe Biden; lo dicono i risultati delle primarie e la ritirata di Nikki Haley che è passata solo in Vermont. Al Super Tuesday il tycoon ha infilato i restanti 14 Stati: Virginia, North Carolina, Oklahoma, Tennessee, Maine, Texas, Arkansas, Alabama, Colorado, Minnesota, Massachusetts e California. Davanti ai risultati, sia lui che Biden si sono presi di mira a vicenda, preparando il terreno a quel che sarà un aspro scontro autunnale. Trump, parlando da Mar-a-Lago, ha evocato il suo primo mandato come una sorta di età dell’oro economica, per poi aggiungere catastrofico: “Se perdiamo queste elezioni, non avremo un Paese”. Stessa cosa Sleepy Joe: “I risultati di stasera lasciano al popolo americano una scelta chiara: continueremo ad andare avanti o permetteremo a Donald Trump di trascinarci indietro nel caos, nella divisione e nell’oscurità che hanno definito il suo mandato? Se Trump torna alla Casa Bianca, tutti questi progressi sono a rischio. È guidato dal rancore, concentrato sulla sua vendetta e punizione, non sul popolo americano. È determinato a distruggere la nostra democrazia… e farà o dirà qualsiasi cosa pur di mettersi al potere”. Che Trumpone sarà il candidato repubblicano al ballottaggio di novembre è indubbio, e, tenendo in considerazione i vari fattori dell’attuale quadro politico, sembra proprio si porterà a casa anche il secondo mandato. Innanzitutto The Donald ha fatto il pieno di delegati repubblicani: ne ha conquistati 995 finora sui 1215 necessari per vincere la nomination, soglia che probabilmente supererà la prossima settimana. Anche l’attuale presidente si sta aggiudicando la nomination dem ma per pura mancanza di interpreti. L’elettorato democratico è infatti molto scontento di quanto Biden abbia sovvenzionato la guerra in Ucraina e di come stia gestendo quella a Gaza. Non solo, via via sta perdendo fiducia nell’ottuagenario a causa delle decine di gaffe e scivoloni mnemonici con cui da mesi mette in imbarazzo la Casa Bianca. Il gradimento nei confronti di Biden è ai minimi storici e i dubbi dell’opinione pubblica nei confronti delle sue capacità stanno aumentando sempre di più. Malgrado la robusta ripresa economica e il numero record di posti di lavoro – nettamente superiore ad altri Stati industrializzati – molti elettori stanno aspettando il ritorno alla normalità pre-pandemia che Biden aveva promesso nel 2020 e, dati i prezzi elevati dei generi alimentari e degli affitti, si sentono ancora profondamente insicuri.
Il tycoon lo sa bene e facendo leva su questa paura ha scelto un approccio diverso, di chiusura. Ai cittadini americani ha promesso infatti di mettere al centro l’America, lasciando fuori dai confini nazionali non solo i costosissimi conflitti europei ma anche i continui flussi di immigrati illegali – che con Biden hanno raggiunto record mai visti prima.
Ma cosa succederà una volta che, e lo diamo per scontato, Trump tornerà in carica? Per molti è un grave rischio: data la sua volontà di chiamarsi fuori dalle questioni Nato, verrebbe a mancare il supporto Usa all’Europa, cosa che lascerebbe i Paesi del blocco in balia dell’aggressività russa. D’altra parte però, una presunta minaccia militare di quel calibro, potrebbe portare all’istituzione del tanto agognato esercito comune europeo verso cui si sta iniziando a tendere con diverse proposte, in questi giorni, relative al rinnovamento dell’industria della difesa. Col magnate presidente potrebbe altresì prendere forma un futuro di non belligeranza, in cui il non coinvolgimento Usa sul territorio internazionale potrebbe smorzare vecchie tensioni e nuove offensive. L’Ue, a quel punto, potrebbe seguire l’esempio Usa, ritirandosi sui propri affari, oppure potrebbe emanciparsi completamente muovendo i primi passi di autonomia geopolitica.


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