Attualità

Enrico Lucherini, leggenda del cinema italiano

Ha inventato il lavoro dell'addetto stampa delle star con le sue mille "lucherinate"

di Angelo Vitale -


Enrico Lucherini è stato una figura leggendaria del cinema italiano e universalmente riconosciuto come il primo vero press agent delle star, colui che ha letteralmente inventato la professione dell’addetto stampa nel nostro cinema. Nato a Roma l’8 agosto 1932, ha attraversato da protagonista oltre cinquant’anni di storia del costume e dello spettacolo italiani, in particolare dagli anni della “dolce vita” fino ai primi anni 2010.

Dotato di ironia feroce, spirito battagliero e un intuito senza eguali, ha lasciato all’immaginario collettivo italiano una frase simbolo: “Se non sei sui giornali, non esisti”. La sua scomparsa, avvenuta ieri a Roma poco prima dei 93 anni, segna la fine di una stagione irripetibile per il cinema e la comunicazione in Italia.

Chi era Lucherini

Gli studi iniziali presso i Gesuiti, l’iscrizione a Medicina per volontà del padre, la vera passione all’Accademia nazionale d’arte drammatica, una brevissima carriera come attore nella Compagnia dei Giovani con Rossella Falk e Giuseppe Patroni Griffi. Di lì a poco, su consiglio di Sophia Loren, la consapevolezza del suo talento dietro le quinte, nella promozione dei talenti e dei film.

Il suo debutto come ufficio stampa, con “La notte brava” di Mauro Bolognini nel 1959. Aveva fondato due storici studi di PR: lo Studio Lucherini-Rossetti-Spinola (con Matteo Spinola) e poi lo Studio Lucherini-Pignatelli (con Gianluca Pignatelli).

Le amicizie storiche, il suo giro

Lucherini si è circondato per tutta la vita di amicizie e complicità con i volti più noti del cinema italiano: Sophia Loren (che resterà la sua diva e amica del cuore), Claudia Cardinale, Monica Vitti, Gina Lollobrigida, Valeria Marini, Mariangela Melato, Sandra Milo, Sylva Koscina. Tra i registi suoi amici e clienti, Luchino Visconti, Federico Fellini, Pietro Germi, Elio Petri, Gabriele Salvatores, Carlo Verdone, Carlo Vanzina, Dario Argento, Michele Soavi e molti altri.

Ha contribuito al successo e alla fama di quasi novecento film, dai capolavori d’autore (“Il Gattopardo” di Visconti, “Teorema” di Pasolini, “Morte a Venezia” di Visconti, “Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto” di Petri, “Mediterraneo” di Salvatores) alle commedie popolari come “Fantozzi” e “Vacanze di Natale”.

Le “lucherinate”

Era celebre per le sue trovate promozionali geniali, audaci e spesso al limite del vero, tanto che il termine “lucherinata” è entrato nel lessico del settore per indicare una bufala d’autore o un colpo di scena promozionale.

Sua l’idea del bagno di Anita Ekberg nella Fontana di Trevi ne “La dolce vita”.

Fece sfilare Claudia Cardinale a Cannes con un ghepardo per “Il Gattopardo”.

Inventò una finta storia d’amore tra Florinda Bolkan e Richard Burton con conseguente malore (falso) di Liz Taylor per accrescere l’interesse mediatico.

Diffuse la falsa notizia che Agostina Belli stesse annegando per promuovere “Sepolta viva”, facendo intervenire un’ambulanza davanti ai fotografi.

Incendiò intenzionalmente (senza danni reali) la parrucca di Sandra Milo per farle ottenere una copertina.

Lanciò la moda del “tamponamento mediatico” quando chiamò i fotografi dopo un banale incidente di Sylva Koscina in via Veneto per far nascere il mito della strada della Capitale.


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