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Esclusivo Mascherine Pulite – Le intercettazioni. Pini a Giorgetti: “Chiama Minenna, ce lo dobbiamo tenere buono”

di Rita Cavallaro -


Marcello Minenna nelle intercettazioni si lamentava con Gianluca Pini perfino degli articoli negativi che uscivano sulla stampa. Il 6 aprile 2020, dopo che il direttore delle dogane si era interessato a risolvere questioni relative allo sdoganamento della merce importata da Pini, chiamava il leghista per un ingiusto attacco mediatico che gli era arrivato proprio da un esponente della Lega. Si trattava delle accuse rivoltegli dal deputato Paolo Tiramani, in riferimento a come le dogane stessero impedendo lo sdoganamento delle mascherine necessarie al contrasto della pandemia.

Pini si diceva pronto a interessarsi affinché il deputato venisse ricondotto a miti consigli. E diceva: “Faccio fare subito domattina. Tiramani è un coglione… Domattina chiamo Molinari (Riccardo Molinari, all’epoca vicepresidente del Consiglio Regionale del Piemonte, ndr) che è anche il segretario del Piemonte. Prima faccio fare lo shampoo a ‘sto coglione poi chiedo di fare una dichiarazione a sostegno del lavoro, invisibile ai più, ma fondamentale, che state facendo. Il vero dramma sono commissari… Han fatto più danni della grandine“.

Dal 7 aprile 2020 seguivano altri messaggi e, dall’esame dei tabulati di Pini, risultavano in effetti contatti tra il leghista e Molinari, in cui l’arrestato anticipava una richiesta di scambio di favori mediante l’intervento del direttore delle dogane per il proprio esclusivo interesse. E diceva a Minenna: “Nel mentre, ho trovato un ennesimo pirla di operatore privato che si rifiuta di applicare l’esenzione di dazi e Iva… Ho provato a contattarlo ma senza successo. Appena lo senti se puoi informarlo“.

Nel mentre, Pini proseguiva il suo lavoro di accreditamento di Minenna, contattando l’8 aprile 2020 un altro autorevole esponente della Lega, Jacopo Morrone, al quale diceva che Minenna era stato nominato alla direzione delle dogane per interessamento suo e di Giancarlo Giorgetti, e magnificava le doti del dirigente: “Lo abbiamo messo lì io e Giancarlo… Le dogane hanno fatto il loro lavoro, purtroppo ci sono degli approfittatori… Stanno facendo un lavoro della Madonna, mai fatto prima, anzi mi ritrovo spesso a dover discutere con la Protezione Civile, e le dogane sono gli intermediari perché tu non puoi operare come… In dogana tu non puoi andare da solo come non puoi andare in un processo senza un avvocato in Italia no? Devi avere un operatore doganale privato che ti flussa la merce… ci sono i privati che fanno resistenza, perché vedono che le procedure sono talmente farraginose, invece questo Minenna qua con due determine le ha rese semplici e quindi sono spaventati perché non vogliono fare le procedure semplificate, perché hanno paura di dovere rispondere, quindi siamo al paradosso dove c’è lo Stato che ha semplificato e i privati stanno incasinando la cosa“.

Il 9 aprile 2020 Minenna diceva a Pini che ancora non aveva avuto contatti con la Lega e il leghista contattava Giorgetti, al quale manifestava l’importanza di “tenere buono” il direttore delle dogane. “Allora se hai voglia di fare una buona azione, una buona azione in realtà (ride) è una rottura di cazzo ma è a buon fine… Se ti va di dare una telefonata al povero Minenna perché… Abbiamo veramente dei coglioni. L’altro giorno quel deficiente di parlamentare nuovo che si chiama Tiramani… Che mi han detto che è un cazzone di prima categoria… E’ andato a striscia dicendo che questo ha comprato delle mascherine per il suo comune, le ha comprate da un suo amico che ha un maglificio… Pensa un po’… Chiamalo e digli ‘guarda è un deficiente, scusami ti chiedo scusa io’… Perché è incazzatissimo… Cioè far incazzare adesso il direttore delle dogane… Allora mi ha chiamato due volte e gli ho detto Marcello siamo amici però io non faccio più politica quindi io che cazzo vuoi che ti dica“. E Giorgetti risponde: “Sì, no lo chiamo io“. E infatti Giorgetti contatta Minenna nel tardo pomeriggio del 10 aprile 2020, dopo che Pini aveva inviato alle 17 e 23 il seguente messaggio al direttore delle dogane: “Ti chiametà Giancarlo“. Pini poi, manda un messaggio a Minenna: “Noi vecchi leghisti teniamo a persone serie come te. Spiace quello che succede per colpa di quattro coglioni, ma come ti ho detto, ci sarà modo di far emergere tutto il buono che stai facendo. Un abbraccio, buona serata“.

Un secondo intervento in favore di Minenna avviene il 15 aprile 2020, quando il direttore segnalava a Pini di essere stato intervistato da una testata giornalistica, ma che le sue parole erano state travisate e voleva che l’articolo fosse rettificato. Si ipotizzava anche il travisamento delle parole rilasciate nell’intervista fosse dovuto a ragioni politiche, perché Il Foglio era ritenuto una testata vicina al Pd. “Parlo con il direttore è un buon amico e persona seria. Vediamo di far emergere la verità velocemente“, dice Pini riferendosi a Claudio Cerasa. “Intanto preparo rettifica” risponde Minenna “Ok, ma aspetta prima fammi parlare con Claudio, questa è una chiara marchetta del Pd e lui non è del Pd” dice Pini. Il 16 maggio 2020 Minenna si lamenta con il leghista di Maurizio Belpietro, direttore de La Verità: “Ciao Gianluca, ma perché Belpietro ci attacca così… C’è un modo per parlargli, conviene fare una lettera di precisazione“, sottolinea riferendosi a un articolo intitolato “Conte ci allenta il guinzaglio ma dovranno girare col metro” nel quale veniva scritto che “un esempio di come l’apparato pubblico stia contribuendo a non far capire più niente, lo fornisce l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, la quale ha addirittura pubblicato una guida per lo sdoganamento delle mascherine, un manuale talmente complicato e rigoroso che sta contribuendo a bloccare alla frontiere le importazioni di dispositivi di protezione”. E Pini rispondeva: “Leggo e ti dico. Lo conosco ma non mi è mai stato simpatico, pensa di essere un genio in realtà è solo uno che va a soldi, per scrivere ciò che gli pagano di scrivere“.


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