Attualità

Festa Napoli: il quarto scudetto, la tenacia di Antonio Conte

di Angelo Vitale -


Esplode la festa, arriva alle 22.48 il quarto scudetto, il secondo in tre anni: il Napoli è campione d’Italia. Allo stadio Diego Armando Maradona del capoluogo campano dal pomeriggio assiepato da decine di migliaia di tifosi, la capolista della Serie A ha battuto 2 a 0 un Cagliari già da domenica scorsa sazio di una vittoria tranquillizzante, mantenendo la distanza dall’Inter che ha vinto a Como con lo stesso risultato. Una vittoria al cardiopalma per l’iniziale vantaggio dei nerazzurri mentre il Napoli era ancora 0 a 0. Poi, una straordinaria rovesciata di Scott McTominay – sarà premiato come calciatore dell’anno al termine del match – e nel secondo tempo un travolgente Romelu Lukaku mettono al sicuro la vittoria. Sugli spalti non si erano mai fermati i canti dei tifosi, al termine della partita esplode e comincia la festa, nel campo e fuori dello stadio, a Napoli e in tutta la Campania mentre sui social comincia la lunga catena dei video che celebrano i festeggiamenti in tutto il mondo.

Dalla tribuna dove ha seguito la partita perché squalificato dopo l’espulsione di domenica scorsa scende a festeggiare lo scudetto l’allenatore Antonio Conte, tra lui e il presidente Aurelio De Laurentiis un solo abbraccio che le cronache definiscono freddo. Nelle domande dei commentatori presenti si accendono gli interrogativi già animati da settimane sulla permanenza del tecnico leccese alla guida dei campioni d’Italia. Conte parla di lui e del presidente come “due vincitori diversi” ma apre pure alla continuazione di un confronto sul futuro (“Un anno che è servito a conoscerci”) mentre in conferenza stampa, prima di essere interrotto dall’irruzione dei suoi ragazzi, ringrazia loro per la tenacia espressa per raggiungere questo risultato, nonostante una rosa provata da molti infortuni. Per una decina degli azzurri l’ingresso – come dice Ciro Ferrara – nella leggenda per essere stati protagonisti di due scudetti, oltre ai sette calciatori della precedente coppia di titoli. In tv e nello stadio aleggia il ricordo di Maradona, la sua statua veglia sullo schermo la cesellatura del nome della squadra sul titolo poi alzato sul campo.

In una prima intervista tv Aurelio De Laurentiis gigioneggia su Conte, raccontando di un incontro alle Maldive durante il quale aveva cominciato ad offrirgli e a chiedergli la guida del suo Napoli ma poi precisa di non poterlo obbligare a scelte che solo il tecnico deve compiere per continuare a reggere la panchina della squadra in vista dei prossimi impegni di Champions. Per i quali De Laurentiis glissa ma non smentisce la corte del Napoli al belga Kevin De Bruyne. Un campione da aggiungere ad altri “normali” campioni. Se dovesse accettare l’ingaggio, il calciatore dovrà probabilmente convincere ad arrivare sotto il Vesuvio sua moglie cui – pare – non sono piaciuti tutti gli appartamenti visionati preventivamente sui Camaldoli.


Torna alle notizie in home